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Le Terme di Cervia come il Mar Morto

02 luglio 2019 | 17.42
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Stessa salinità e stessi effetti terapeutici

Foto Terme  di Cervia
Foto Terme di Cervia

Di Paola Benedetta Manca

Le Terme di Cervia (Ravenna) come il Mar Morto. Con gli stessi effetti terapeutici e lo stesso grado di salinità, garantito dalle vicine saline. E' la novità offerta dalla neonata piscina di uno dei più grandi stabilimenti termali in Europa, attivo dagli anni '60, che oggi conta più di 30 mila visitatori l’anno, 20 consulenti medici e 120 dipendenti. Nella nuova piscina di Acqua Madre, come sul Mar Morto, si può leggere il giornale galleggiando in acqua, perché non si va a fondo ma si resta sempre sulla superficie. Galleggiare in sospensione rappresenta una condizione eccellente per la postura e le patologie reumatiche ed ortopediche: gli effetti tonificanti si sommano a quelli terapeutici dei sali disciolti, dall’azione anti-age, antiinfiammatoria, antibatterica e antiossidante.

Le Terme di Cervia, che ospitano, in tutto, tre piscine a diverso grado di salinità, sono l’unico luogo, in Italia dove si può trovare un limo in tutto e per tutto paragonabile, come efficacia terapeutica, a quello del famoso mare tra Israele e la Giordania. Nella salina di Cervia, il fango si forma attraverso un processo piuttosto lungo, durante il quale subisce varie trasformazioni. Fondamentale, la fase di 'stagionatura': lasciato sedimentare per anni in acqua ipertermale, il limo viene raccolto tra ottobre e novembre e stoccato nelle fangaie, dove viene lasciato maturare, per essere finalmente utilizzato due anni dopo. Opportunamente filtrato, il 'Fango Liman' ha un effetto benefico sulle artrosi diffuse, problemi dermatologici, osteoporosi e poliartrosi.

Ma la vera svolta è rappresentata proprio dalla nuova piscina ad alta salinità. La sua 'acqua madre' è risultata efficace nella cura della psoriasi, trattata attraverso una terapia fangobalneoterapica naturale. Uno studio condotto dalla struttura termale in collaborazione con l’unità operativa di Dermatologia e l’unità operativa di Biostatistica dell’Azienda Usl della Romagna, con l’autorizzazione del comitato etico, conferma i benefici dei trattamenti termali in fase di remissione della psoriasi, per potenziare e prolungare gli effetti dei trattamenti farmacologici assunti in fase acuta.

"Il grosso vantaggio della nuova piscina - spiega Alessandro Zanasi, direttore sanitario delle Terme di Cervia - è proprio l'ipertonia dell'acqua, che ha un contenuto molto alto di sali. L'acqua ha una concentrazione ipertonica che corrisponde a otto volte quella del mare, è come quella del Mar Morto, che dà vantaggi particolari a livello dermatologico, per le dermatiti e per la psoriasi in particolare. Ci consente - sottolinea - di avere risultati incredibili su una patologia come la psoriasi che è invalidante per chi ce l'ha, perché queste persone conducono una vita normale ma, esteticamente, la patologia crea un forte imbarazzo. Noi abbiamo condotto proprio uno studio, da due anni a questa parte, con l'ospedale di Ravenna, con un centinaio di pazienti, verificando come, già dopo 3 mesi, si avevano dei risultati importanti".

"Nella psoriasi - illustra Zanasi - abbiamo un'iperproduzione, quindi, con un meccanismo di scrub, noi togliamo ciò che è in eccesso. Anche nelle altre dermatosi, ad esempio nella foruncolosi, otteniamo risultati ottimi. La balneoterapia - spiega - viene associata alla fangoterapia e utilizziamo la nostra acqua anche per la formazione dei fanghi: questi fanghi vengono posizionati sulle parti da trattare e poi, grazie ai raggi solari, quindi unendo fango e sole, ci consentono di avere dei risultati estremamente positivi. I vantaggi del mar Morto - evidenzia - sono risaputi. Il modello di Cervia e i benefici delle sue acque con un'alta concentrazione di sale sulla psoriasi possono essere esportati, ma ancora siamo in pochi a utilizzare questa risorsa". "Siamo ancora tra quegli stabilimenti termali - ricorda Zanasi - che hanno un'assistenza medica importante, oltre all'area dedicata all'estetica. Il grosso del lavoro, però, lo svolgiamo in ambito terapeutico. Curiamo patologie otorinolaringoiatriche, respiratorie, quelle vascolari, artroreumatiche e dermatologiche, con tutta una serie di terapie che possono essere prescritte dal medico e che sono a carico del servizio sanitario nazionale".

Alessandro Zanasi, oltre a essere specializzato in malattie dell’appartato respiratorio, è anche un idrologo, una specialità che non esiste più. "Siamo in via di estinzione, io sono l'unico in Italia – spiega - questa specializzazione è stata abolita così come l'insegnamento dell'idrologia'. Zanasi ha scritto il libro 'La guida alle acque minerali italiane in bottiglia', "con l'obiettivo - rimarca - di far capire che una delle vere regole da seguire è quella di idratarsi. Se una persona capisce questo, le basta scegliere l'acqua più appropriata per la sua patologia e le sue carenze per stare meglio".

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