La gestazione portata avanti nell'ospedale dell'Università di Brno grazie al mantenimento delle funzioni vitali della donna cerebralmente morta
Per 117 giorni hanno mantenuto le funzioni vitali di una donna incinta, ma morta a livello cerebrale. Ora è nata una bambina sana. Ci sono riusciti i medici dell'Ospedale dell'Università di Brno (Repubblica Ceca), che definiscono questo risultato come una probabile prima mondiale. O almeno un caso rarissimo, si legge sul sito dell'ospedale universitario: si contano circa 20 nascite del genere descritte nel mondo, ma stavolta si tratta del ricovero più lungo e del maggior peso mai ottenuto per il bebè (oltre 2 kg).
La donna di 27 anni era alla sedicesima settimana di gravidanza quando è stata ritrovata incosciente in casa ed è stata trasportata in elicottero all'Unità di emergenza di Brno, il 21 aprile 2019, con l'anamnesi di malformazioni artero-venose con manifestazioni di epilessia.
I soccorritori hanno mantenuto la sua attività respiratoria e dalla Tac è poi emerso un ictus. Il respiro spontaneo è scomparso alle 16 e un esame neurologico clinico ha confermato l'aflessia, cioè la morte cerebrale.
Da questo momento, i medici della clinica di Anestesia, rianimazione e medicina intensiva dell'ospedale universitario di Brno e della Facoltà di Medicina dell'Università di Masaryk insieme ai ginecologi, hanno fatto del loro meglio per stabilizzare le funzioni vitali della paziente e proteggere così il feto nel corpo della madre.
È stata avviata una complessa cura di rianimazione a lungo termine, che ha incluso il monitoraggio approfondito dell'attività del cuore e delle funzioni polmonari e renali, l'abbassamento della temperatura corporea, così come la somministrazione di diversi farmaci. È stata prestata la massima cura - indicano ancora i medici cechi - per mantenere l'integrità della pelle e prevenire complicanze infettive, molto comuni in situazioni simili.
Particolare attenzione è stata prestata anche all'alimentazione, in modo da garantire non solo il fabbisogno energetico della madre, ma anche la crescita e lo sviluppo ottimali del feto.
In estate è stato rilevato che il feto cresceva: a fine giugno pesava 980 grammi, mentre a luglio era già di 1,5 kg. Il 15 agosto scorso è stato deciso di procedere con il parto cesareo, alla settimana 34+3 di gravidanza, e la neonata è venuta al mondo sana, con un peso di 2.130 grammi e una lunghezza di 42 centimetri.
Ad aiutare nella riuscita dell'operazione, le buone condizioni di salute della donna prima dell'ictus e la pronta assistenza medica subito dopo l'evento. Ma soprattutto "è la prova dell'enorme forza della vita umana e del corpo materno, che ha gestito molto bene, con l'aiuto di dottori e infermieri, questa difficile situazione e ha dato la vita a un bambino nonostante la morte cerebrale", commentano i dottori.