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Coronavirus, 'una settimana per individuare trend chiaro in Italia'

23 marzo 2020 | 15.10
LETTURA: 3 minuti

L'analisi di Massimo Ciccozzi, responsabile del gruppo di epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e autore di diversi studi

Coronavirus, 'una settimana per individuare trend chiaro in Italia'

di Margherita Lopes

Se gli ultimi dati hanno fatto sperare in un rallentamento della corsa del nuovo coronavirus in Italia, "occorre cautela: serve almeno una settimana per individuare un trend chiaro". Ad affermarlo all'AdnKronos Salute è Massimo Ciccozzi, responsabile del gruppo di epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e autore di diversi studi sul nuovo coronavirus causa di Covid-19, dal primo sull'origine nei pipistrelli fino all'ultimo, pubblicato sabato sul 'Journal of Medical Virology', che individua in Italia "due differenti eventi epidemici in due momenti distinti e probabilmente distanti tra loro: uno direttamente dalla Cina, l'altro invece da un Paese europeo, probabilmente la Germania".

"Questo vuol dire che - spiega lo studioso - mentre si temeva e si monitorava un possibile arrivo dalla Cina, di fatto la Lombardia è stata presa alla spalle. In questo frangente ci si è mossi rapidamente e bene, e non si può non sottolineare il lavoro eccezionale che stanno facendo i medici: il gruppo di Galli a Milano, ma anche clinici e i ricercatori di Bergamo e di tutta la Lombardia. Meritano una medaglia al valore", insiste l'epidemiologo. Convinto della validità del modello coreano: "In base a questo approccio - ricorda - le App telefoniche in Corea del Sud hanno di fatto sostituito la vecchia epidemiologia di campo, che ricostruiva i contatti uno ad uno con carta e penna. Quello coreano è un modello tecnologico e bellissimo - aggiunge - e sono favorevole anche all'approccio che prevede test routinari ai medici e agli operatori in prima linea".

Quanto allo studio su 'Nature Medicine' che - smentendo le varie ipotesi complottistiche - indica un'origine naturale per Sars-Cov-2, sulla base di analisi genetiche e confronti con le caratteristiche molecolari di altri coronavirus, "sono d'accordo con queste conclusioni - dice Ciccozzi - Oltretutto i risultati avvalorano quelli dei nostri primi studi. Il nuovo coronavirus è passato dal pipistrello all'uomo, mentre resta da dimostrare un passaggio intermedio in un altro animale. Non si tratta di un'arma 'disegnata' in laboratorio".

Per l'esperto è importante far parlare la scienza. "E perché questo sia possibile - conclude - resta fondamentale la condivisione di dati e informazioni, anche quelle genetiche". Proprio come è stato fatto dai ricercatori cinesi, mettere a disposizione dei colleghi le sequenze del virus non può che accelerare la ricerca, conclude Ciccozzi.

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