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Boom di allergie, ecco come difendersi e non confonderle con il Covid

19 agosto 2020 | 15.52
LETTURA: 3 minuti

Immagine di archivio (Fotogramma)
Immagine di archivio (Fotogramma)

Boom di allergie nell'estate 2020. Se grazie al calo dello smog e al periodo di reclusione in casa il lockdown ha risparmiato agli italiani allergici i classici disturbi primaverili, la stagione in corso si sta rivelando più difficile tra pollini, insetti e alimenti a rischio. Lo spiegano gli esperti, che invitano i vacanzieri di agosto e settembre a mettere in valigia farmaci antistaminici, cortisonici in compresse o in pomata e un autoiniettore di adrenalina per le reazioni più gravi e insegnano a non confondere i sintomi dell'allergia con quelli della Covid. Consigli particolarmente importante, precisano, per chi parte con bambini al seguito.

"E' bene ricordare che i sintomi di infezione Covid-19 comprendono rinite, tosse, febbre, dispnea grave, spossatezza, perdita di gusto e olfatto", elenca Catello Romano, pediatra allergologo e docente del corso di formazione professionale Ecm di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club sulla pneumo-allergologia pediatrica ai tempi del coronavirus Sars-CoV-2. "Mentre i sintomi dell'allergia respiratoria comprendono rinite con starnuti, prurito al naso, gocciolamento nasale, naso chiuso, congiuntivite tosse secca, dispnea che si controlla con la terapia antiasmatica, perdita cronica di olfatto da poliposi nasale, prurito rinofaringeo e non è prevista la febbre", puntualizza lo specialista.

"In estate - evidenzia - circolano diversi tipi di polline, dalla parietaria alle graminacee fino all'ambrosia, quest'ultima presente soprattutto al Nord Italia". Mare e montagna, dunque, per quanto benefici soprattutto per la salute dei più piccoli, non sono una garanzia di protezione. "Per questo, anche con il caldo - raccomanda Romano - non bisogna interrompere la terapia anti-allergica iniziata in primavera, sempre sotto stretto controllo medico".

In estate, inoltre, passando molto tempo all'aperto "aumentano i casi di allergie per puntura di imenottero - prosegue il pediatra allergologo - Punture di api, vespe e calabroni possono essere responsabili di reazioni anche gravi: si va da reazioni locali, come gonfiore e dolore, fino a reazioni più estese o addirittura allo shock anafilattico". A chi si scopre allergico dopo una puntura e nota una reazione locale, il medico suggerisce di rivolgersi a uno specialista che possa valutare un trattamento con immunoterapia allergene-specifica e prescrivere un autoniettore di adrenalina con cui intervenire tempestivamente in caso di anafilassi. In caso di reazioni più gravi, invece, bisogna subito raggiungere il pronto soccorso più vicino. Chi sa già di essere allergico, infine, deve avere sempre in valigia un autoiniettore.

Non vanno poi dimenticate le possibili insidie a tavola, in particolare da fragole, ciliegie, albicocche, pesche, anguria e frutta secca (gelati alla nocciola, granite di mandorle, granelle dei gelati, eccetera), ma anche da pesce crudo e frutti di mare: "Bisogna fare molta attenzione a questi alimenti e in caso di prima reazione rivolgersi allo specialista", avverte Romano. Nei più piccoli può anche capitare di confondere una reazione cutanea con un'allergia: "In questa stagione possono essere molto comuni le dermatiti da contatto, come quelle scatenate dalla sabbia, o anche semplicemente dermatiti dovute al sudore - afferma Giuseppe Mele, pediatra e presidente Paidoss - Non sono allergie, ma ai genitori raccomando di fare molta attenzione ed eventualmente rivolgersi al proprio pediatra".

Per i bambini, tuttavia, il nemico numero uno in estate rimane comunque il "troppo sole". "In questo periodo sono molto frequenti gli eritemi solari - osserva l'esperto - Per prevenirli, evitando anche un pericoloso accumulo di radiazioni che in futuro possono aumentare il rischio di sviluppare un tumore della pelle, è bene utilizzare sempre una protezione adeguata" e cioè "una lozione con un fattore protettivo Spf 50+", ricorda Mele. Per il resto, via libera alle attività all'aria aperta specie dopo il lungo lockdown: "Vanno bene sia mare che montagna - conclude Mele - purché si lasci finalmente libero sfogo ai bambini".

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