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Covid, "Ecdc conferma rischio salute pubblica per diffusione tra visoni"

13 novembre 2020 | 19.50
LETTURA: 2 minuti

La denuncia della Lav che chiede di "vietare questi allevamenti subito"

(Afp)
(Afp)

"Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha confermato, in una nuova 'valutazione rapida del rischio per la salute pubblica', che la diffusione del coronavirus tra i visoni di allevamento comporta gravi pericoli, già segnalati dalle evidenze scientifiche di ricerche condotte da autorità sanitarie olandesi e danesi. Lo riferisce, in una nota la Lega antivivisezione (Lav). "Ora basta con questa irresponsabile inerzia. Ministero della Salute e governo intervengano con urgenza, la salute pubblica non può essere messa ulteriormente a rischio dalla presenza di allevamenti di visoni destinati alla produzione di pellicce. E’ necessario vietarli da subito", chiede la Lav.

"Quando il virus viene introdotto in un allevamento di visoni, può diffondersi rapidamente, infettando molti animali. Maggiore è la diffusione maggiore è rischio di mutazioni che possono anche diffondersi nuovamente nella popolazione umana. Queste le evidenze scientifiche documentate dai ricercatori danesi e, prima ancora olandesi", spiega l'associazione che ricorda le tappe principali della vicenda.

"Lo scorso 4 novembre, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha annunciato la decisione di procedere all’abbattimento in urgenza di tutti i 17 milioni di visoni stabulati nei 1.140 allevamenti intensivi del Paese". Le autorità sanitarie danesi avevano rilevato, ricorda la Lav, "che il virus continua a diffondersi tra i visoni nonostante gli intensi sforzi delle autorità; c'è una forte correlazione geografica e temporale tra i numeri degli allevamenti focolaio e l'incidenza di infezioni tra gli esseri umani; nei visoni sono stati isolati nuovi tipi del virus Sars-Cov-2 e che si ritrovano nella popolazione".

Inoltre, spiega la Lav, "a causa delle mutazioni che si verificano nella proteina Spike in molte di queste varianti (almeno 7) del virus, c'è il rischio che i vaccini che si stanno sviluppando con riferimento alla linea base del genoma e che puntano ad attaccare il virus proprio dalla proteina Spike, non forniranno una protezione ottimale, e comunque l’immunità di gregge alla prima infezione di Covid-19 potrà fornire una protezione inferiore contro le nuove varianti del virus". "Abbiamo documentato, in un video pubblicato sul sito della Lav come negli allevamenti di visoni in Italia non vengano rispettate le minime norme di biosicurezza da parte di operatori che non indossano dispositivi di protezione individuali quali maschere, guanti, tute monouso. La tutela della salute pubblica non può essere affidata alla irresponsabilità di chi lavora in queste strutture", conclude la Lav.

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