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Emilia R: Arcispedale Reggio, 450 body per prevenire morte in culla

27 marzo 2014 | 17.31
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Reggio Emilia, 27 mar. (Adnkronos Salute) - Ha fatto tappa questa mattina a Reggio Emilia, nella Neonatologia dell'Arcispedale Santa Maria Nuova, la campagna di sensibilizzazione di 'Seeds for Sids' (Semi per la Sids), con la donazione di 450 body per neonati che recano la scritta 'Nanna sicura… a pancia in su', richiamando la prima regola che i genitori devono seguire per scongiurare il rischio di morte in culla: fare dormire il piccolo in posizione supina.

La Sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden infant death syndrome, o Sids), conosciuta comunemente come morte in culla, è la morte inattesa di un lattante apparentemente sano, di età inferiore a un anno, che si verifica generalmente durante il sonno, ricorda una nota dell'ospedale. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, la Sids rappresenta ancora oggi la terza causa di morte nei bambini con età compresa tra un mese e un anno nei Paesi industrializzati. Sensibilizzare sulle regole che possono prevenire questo evento drammatico è l'obiettivo di Seeds for Sids, nata da un gruppo di famiglie toscane e nota a livello nazionale. Uno studio britannico ha valutato come estremamente nocivi i seguenti fattori di rischio: il fumo passivo di sigaretta già a partire dalla gravidanza; la prematurità, con una percentuale di prematurità tra i bimbi deceduti per Sids passata nello stesso arco di tempo dal 12% al 37%; la temperatura dell'ambiente che non deve essere troppo caldo (tra i 18 °C e i 20 °C), e con un buon ricambio d'aria per mantenere l'umidità intorno al 50%. Nel sottolineare che l'uso del succhiotto è considerato oggi un fattore di attenuazione del rischio, gli specialisti raccomandano, nel caso in cui il piccolo dorma nella stanza dei genitori, di lasciarlo nella propria culla e non nel loro letto.

"A tutt'oggi non è nota la causa primitiva della Sids - spiega Giancarlo Gargano, coordinatore del Reparto di neonatologia - ma pare attendibile affermare che questo evento si verifichi per l'immaturità dei cosiddetti meccanismi di sopravvivenza durante il sonno. E' necessario, pertanto che i genitori si concentrino sui fattori che sono modificabili", ovvero sui quali si può intervenire. "Studi epidemiologici hanno dimostrato che la posizione supina è l'unica postura protettiva durante il sonno". Si stima che, se questa abitudine si fosse diffusa a partire già dagli anni '70, si sarebbe potuta salvare la vita di circa 50.000 bambini.

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