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Sanita': Roma, 7 indagati per morte bambina operata a orecchio

31 marzo 2014 | 14.33
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Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) - Omicidio colposo: è l'ipotesi di reato per 7 persone iscritte nel registro degli indagati dal pm capitolino Ilaria Calò alla quale è affidata l'inchiesta sulla morte, avvenuta sabato mattina nella clinica Villa Mafalda di Roma, di una bambina di 10 anni sottoposta a intervento all'orecchio destro per ricostruire il timpano. L'iscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto, riguarda i due medici otorinl, l'anestesista e 4 dipendenti della clinica che hanno prestato servizio nella sala operatoria. Oggi il magistrato ha dato incarico a Luigi Cipolloni dell'Istituto di medicina legale della Sapienza di fare l'autopsia di G. F.. Il perito sarà affiancato da Remo Orsetti, specialista in anestesia di rianimazione e terapia del dolore presso la clinica Salvator Mundi.

I genitori hanno portato all'avvio dell'inchiesta denunciando quanto accaduto e fornendo con il loro esposto una serie di elementi che ora saranno esaminati non solo dai consulenti del pm ma anche da quelli delle 7 persone ora indagate. Conferendo ai suoi consulenti l'incarico peritale, il pubblico ministero Calò ha chiesto che sia data una risposta ad alcuni quesiti. In particolare, gli esperti dovranno accertare "attraverso l'esame necroscopico le cause ed i mezzi che hanno provocato il decesso di G. F.". Inoltre dovranno accertare, "esaminata la documentazione clinica, eseguito ogni accertamento tecnico strumentale ritenuto necessario, se gli interventi sanitari cui venne sottoposta la bambina deceduta furono improntati a corretta applicazione delle fondamentali cognizioni scientifiche inerenti la professione medica".

Il magistrato ha chiesto ai suoi consulenti anche di accertare "se lo stato fisiopatologico della paziente venne correttamente accertato e se tra le varie terapie praticate anche in occasione dell'anestesia somministrata per l'intervento effettuato il 29 marzo scorso vennero scelte quelle più appropriate o più facilmente tollerabili secondo le cognizioni generali della scienza medica". Infine, i consulenti dovranno accertare "se cause sopravvenute da sole o idonee a cagionare l'evento abbiano potuto determinare nel corso del ricovero ospedaliero la morte della paziente".

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