Roma, 9 apr. (Adnkronos Salute) - "La famiglia subisce un ulteriore grave attacco. Invece di applicare una legge evidenziando la modernità della proposta anche in termini di sviluppo tecnico-scientifico, e invece di garantire il diritto del bambino ad avere una famiglia in cui è chiaro chi siano suo padre e sua madre, i giudici ne hanno smontato l'assetto ignorando i diritti del concepito, che sono il centro dell'articolo 1 della stessa legge 40. Non so se la legge sulla fecondazione assistita tornerà in Parlamento, ma a distanza di dieci anni sorprende tanta acrimonia verso un provvedimento che comunque ha reso possibile la nascita di moltissimi bambini in questi anni, garantendo loro una famiglia". Lo dichiara in una nota la deputata dell'Udc Paola Binetti, commentando la decisione della Consulta.
"La legge 40 - sottolinea - è stata ripetutamente oggetto di 'aggressione' da parte di chi non ha mai voluto prendere atto dei due obiettivi che ne hanno caratterizzato l'impostazione di fondo: offrire il massimo supporto possibile alle coppie sterili per poter avere un figlio, altrimenti impossibile, e garantire la stabilità e la riconoscibilità della coppia genitoriale per favorire il processo di crescita e di sviluppo del bambino".