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Medici famiglia e pediatri fanno squadra, accordo Simg-Simpe

28 aprile 2014 | 16.00
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Medici famiglia e pediatri fanno squadra, accordo Simg-Simpe

Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Pediatri e medici di famiglia fanno squadra per riformare la medicina del territorio, facendone davvero il secondo pilastro del Servizio sanitario nazionale. E' l'obiettivo dell'accordo federativo, il primo del genere, che sarà firmato dalla Società italiana di medicina generale (Simg) e dalla Società italiana medici pediatri (Simpe). Le basi dell'intesa sono state gettate a Marrakech, margine dell'International Pediatric Congress on Environment, Nutrition and Skin Diseases. In questo percorso di lavoro comune, le due società scientifiche daranno vita a progetti di ricerca, formazione e azioni congiunte sul territorio, facendo interagire le proprie banche dati.

"Il decreto Balduzzi - ricorda Giuseppe Mele, presidente della Simpe - prevede due livelli di aggregazione professionale sul territorio. Passare al gioco di squadra è dunque un obbligo di legge, non più una questione di volontà dei singoli: ci dobbiamo adeguare, per esaltare la medicina del territorio e fare delle cure primarie il secondo pilastro del Ssn".

"Nel rispetto delle specifiche competenze professionali - afferma Claudio Cricelli, presidente della Simg - vogliamo che cada questa divisione surrettizia tra medici di medicina generale e pediatri che ha dominato per più di trent’anni, perché entrambi ci occupiamo della salute dello stesso cittadino". Cricelli ha proposto che l'accordo stretto con la Simpe si apra ad altre aree disciplinari e società scientifiche, come la diabetologia, la reumatologia, i professionisti delle dipendenze, per "entrare nel merito dei problemi concentrandoci su temi specifici".

"Il processo di assistenza comincia e si chiude all'interno delle cure primarie per l'80% delle patologie - prosegue - dobbiamo dunque parlare lo stesso linguaggio, per arrivare al governo clinico del territorio". In questa cornice si inserisce l'accordo federativo con la Simg, "società scientifica - sottolinea Mele - che ha dato prova di una vocazione scientifica, ma anche orientata alla soluzione dei problemi e a dare risposte ai bisogni di salute che stanno emergendo". Bimbi e ragazzi seguiti dai pediatri, diventeranno poi gli adulti che si rivolgeranno ai medici di famiglia: per questo le due figure professionali devono dialogare, "questa è la vera continuità assistenziale", sottolinea.

Al centro del prossimo congresso della Simpe, annuncia, sarà il bilancio di salute sessuale della famiglia, "uno dei primi progetti di lavoro comune con la Simg", a cui appunto ne seguiranno altri su temi di interesse generale.

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