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Piemonte: 'gotha' cardiologia interventistica a confronto a Torino

09 aprile 2014 | 17.31
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Torino, 9 apr. (Adnkronos Salute) - Torino 'capitale' della cardiologica interventistica. E' in programma domani 10 aprile e venerdì 11 allo Starhotel Majestic di corso Vittorio Emanuele il Cto 'Summit 2014', congresso scientifico europeo dedicato al trattamento percutaneo con angioplastica delle occlusioni coronariche croniche.

L'appuntamento, giunto alla terza edizione - ricorda l'Asl Torino 2 in una nota - è organizzato congiuntamente dalla Cardiologia dell'ospedale San Giovanni Bosco, diretta da Massimo Minelli, e dalla Cardiologia dell'ospedale di Rivoli, diretta da Ferdinando Varbella. Il congresso, diretto da Roberto Garbo, responsabile di Cardiologia interventistica del San Giovanni Bosco, e da Andrea Gagnor dell'ospedale di Rivoli, prevede l'esecuzione di 6 interventi in collegamento diretto con trasmissione in alta definizione dal Laboratorio di emodinamica del San Giovanni Bosco, e 2 interventi dall'Emodinamica di Rivoli. Gli interventi 'live' metteranno a confronto le 2 metodiche di disostruzione per eccellenza, per via anterograda tradizionale e per via retrograda. Nella diretta operatoria saranno trattati 8 pazienti (7 uomini e 1 donna) tra i 45 e i 70 anni. Sono inoltre previste relazioni e interventi frontali da parte di esperti nazionali e internazionali.

"L'elevata specializzazione del Laboratorio di emodinamica dell'ospedale San Giovanni Bosco nella diagnosi e nel trattamento della malattia coronarica complessa ha permesso di diventare centro di riferimento nazionale per l'esecuzione di corsi teorico-pratici nell'ambito dell'approccio alle occlusioni coronariche croniche con tecniche retrograde e con ultrasonografia intravascolare", sottolinea il direttore generale dell'Asl To2, Maurizio Dall'Acqua. Nel 2013 l'Emodinamica del San Giovanni Bosco ha eseguito 2.600 procedure di interventistica cardio-vascolare, di cui 1.450 coronarografie e 950 interventi di angioplastica coronarica, di cui 220 in emergenza in pazienti colpiti da infarto miocardico acuto.

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