Roma, 5 apr. (Adnkronos Salute) - "Il taglio degli stipendi superiori a 70.000 euro prospettato per i 'dirigenti pubblici' non può coinvolgere la sanità". Il segretario nazionale dell'Anaoo Assomed, Costantino Troise, boccia le ipotesi circolate su ulteriori tagli in preparazione per il settore . "Regioni e ministro della salute facciano al più presto la loro parte per impedire una tale aggressione al sistema sanitario ed ai suoi professionisti", dice Troise in una nota.
"Medici e dirigenti sanitari dipendenti del Ssn - continua - costituiscono un settore contrattualizzato e come tale sottoposto a blocco dei livelli retributivi dal 2009 con perdita del loro potere di acquisto superiore al 20%. Senza contare il peggioramento di condizioni di lavoro che per gravosità e rischiosità non conoscono eguali nè nel settore pubblico nè in quello privato. Considerarli alla stregua dei manager delle società pubbliche o di altri settori di dirigenza del pubblico impiego di tipo amministrativo, senza tenere conto delle loro specificità e della delicatezza del lavoro che svolgono, è peggio di un errore, sarebbe un ulteriore segnale di disinteresse per quello che rappresenta per il paese la sanità ed un lavoro che paga le tasse prima ancora di ricevere lo stipendio".
Inoltre "il sistema sanitario che, come e più della scuola e degli enti locali, ha già dato un notevole contributo al risanamento dei conti, appare in grado di sopportare ulteriori restrizioni. I medici ed i dirigenti sanitari dipendenti non accetteranno senza reagire ulteriori discriminazioni ai loro danni con l'introduzione di una aliquota fiscale più o meno mascherata per i loro stipendi", conclude Troise.
