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Sanita': sindacati Cri, sospendere subito applicazione nuovi contratti

04 aprile 2014 | 19.27
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Roma, 4 apr. (Adnkronos Salute) - "Chiediamo ora la sospensione immediata dell’applicazione dei nuovi contratti e la riapertura del confronto sulle norme di raccordo". E' la richiesta dei lavoratori della Croce Rossa che hanno manifestato questa mattina insieme a Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal di fronte al ministero della Salute per dire 'no' a quello che potrebbe rivelarsi il primo caso Electrolux del pubblico impiego. Vale a dire un progetto di riorganizzazione al completo ribasso, che mette a rischio posti di lavoro, retribuzioni, servizi di emergenza e soccorso. "Un importante risultato i sindacati lo ottengono nell’incontro tenutosi oggi pomeriggio: il ministero della Salute in una lettera al presidente Cri chiarisce che il passaggio dei lavoratori al contratto Anpas può avvenire solo in seguito al decreto interministeriale. E pertanto ne sconfessa le decisioni", si legge in una nota.

"Tanta la rabbia - si sottolinea - che ha spinto la massiccia partecipazione alla protesta, soprattutto dopo che i vertici della Cri hanno disatteso gli accordi sottoscritti il 27 febbraio scorso. Per circa 300 lavoratori è già scattata la riduzione del 30% del salario, conseguente all’applicazione unilaterale del nuovo contratto Anpas, mentre la Cri continua a lucrare sulle convenzioni in essere. Inoltre - proseguono i sindacati - senza le previste norme di raccordo, e con il totale disimpegno della Cri nazionale, non ci sarebbe alcuna garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali. Condizione che preoccupa soprattutto i 1.500 lavoratori a tempo determinato, personale in servizio in media da 15-20 anni e che rappresenta quasi la metà della forza lavoro, ma non solo: dal primo gennaio 2015 con la completa privatizzazione dell'associazione, potrebbe aprirsi lo scenario di nuovi esuberi".

Grazie alla grande mobilitazione di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal, una delegazione dei sindacati è stata ricevuta questa mattina al ministero della Salute incassando l’impegno del ministro Beatrice Lorenzin, raggiunta telefonicamente a Bruxelles, a convocare i sindacati dopo il 9 aprile, cioè dopo gli stati generali della salute. "Lo stato di agitazione proseguirà fino a quando non avremo ottenuto una soluzione concreta - concludono le quattro sigle sindacali - e martedì si terranno assemblee a Roma e in tutta Italia per informare i lavoratori e far crescere la mobilitazione".

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