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Scoperto 'circuito Oops', così la mente capisce di aver sbagliato

24 aprile 2014 | 18.02
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Scoperto 'circuito Oops', così la mente capisce di aver sbagliato

(Adnkronos Salute) - Scoperto nel cervello il 'circuito Oops', quello che si accende quando si capisce di aver sbagliato e si interviene per correggere un errore. La ricerca, che arriva dopo 8 anni di studi, è descritta dagli scienziati del Riken-Mit Center for Neural Circuit Genetics su 'Cell'. Il team ha catturato un segnale cerebrale sfuggente sottostante al trasferimento di memoria e, così facendo, ha individuato il primo circuito neurale responsabile dell''effetto Oops', ovvero il momento preciso in cui si diventa consapevoli di aver fatto un errore e si decide di intervenire per correggerlo. I risultati, ottenuti sui topi, verificano 20 anni di ipotesi su come le aree cerebrali comunicano fra loro. Nel 1993 lo scienziato tedesco Wolf Singer ipotizzò che le onde gamma consentissero le associazioni mnemoniche. Poi, nel 2006, il team del Mit diretto dal premio Nobel Susumu Tonegawa iniziò a studiare la memoria di lavoro nei topi. Finora, però, non era chiaro cosa accadesse nella mente quando ci si rende conto di aver fatto un errore, ad esempio nel ricordare dove abbiamo messo le chiavi di casa o parcheggiato la macchina. Così Jun Yamamoto, autore principale dello studio oggi su 'Cell', si è concentrato sul comportamento dei topi nel labirinto. Lo scienziato ha notato che gli animali a volte commettevano degli errori quando dovevano ricordare un particolare percorso: prima giravano nella direzione sbagliata, poi si bloccavano e, dopo una serie di tentativi girando intorno, andavano nella direzione giusta. Un momento che lo studioso definiva 'Oops' sul suo taccuino di laboratorio. Incuriosito, Yamamoto ha registrato l'attività neurale nel circuito cerebrale dei topi, osservando una raffica di onde gamma appena prima del momento 'Oops'. Onde gamma che sprigionano quando gli animali si correggono, ma non se erano nel giusto fin dall'inizio, o se persistevano nell'errore. Prova ne è che, bloccando le onde gamma, gli animali non hanno potuto prendere decisioni corrette. Un esperimento possibile perché i ricercatori hanno creato un topo transgenico con una proteina fotoattivabile (ArchT) nell'ippocampo. Utilizzando una fibra ottica impiantata nel cervello, gli scienziati hanno 'acceso' una luce nel circuito ippocampo-entorinale, spegnendo l'attività gamma. I risultati forniscono "una forte evidenza di un ruolo delle oscillazioni gamma nel processo cognitivo". E sollevano il dubbio che queste onde, e il processo 'Oops', siano coinvolti in altri comportamenti che richiedono il recupero e la valutazione della memoria di lavoro.

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