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Staminali: Ordine medici Brescia, eventuali atti disciplinari saranno riservati

24 aprile 2014 | 15.16
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Milano, 24 apr. (Adnkronos Salute) - Se l'Ordine dei medici di Brescia dovesse rilevare condotte contrarie al codice deontologico da parte dei medici degli Spedali Civili coinvolti nella vicenda Stamina "si muoverà nell'ambito delle sue proprie funzioni nella più assoluta riservatezza". E' questa la posizione espressa da Ottavio Di Stefano, presidente dell'Ordine bresciano, dopo che la Procura di Torino ha chiuso l'inchiesta sul caso Stamina, con 20 indagati fra cui proprio 5 medici e dirigenti dei Civili. Una posizione su cui è allineato "l'intero Consiglio direttivo", che si è riunito ieri. Le iniziative disciplinari, essendo legate a eventuali infrazioni della deontologia medica, sarebbero sganciate dall'iter della giustizia e, in caso, "verranno intraprese nel silenzio", garantisce Di Stefano.

Intanto ai Civili le infusioni Stamina sono ferme. I medici che se ne sono sempre occupati hanno comunicato la decisione di non continuare con i trattamenti, almeno fino a quando il nuovo Comitato scientifico indicato dal ministero della Salute non si sarà espresso sul metodo. Una scelta, secondo Di Stefano, "adeguata a quanto previsto dal codice deontologico" in merito all'autonomia professionale dei camici bianchi. Del resto l'Ordine, in un documento approvato all'unanimità dal Consiglio direttivo e diffuso a marzo scorso, aveva segnalato come il principio che assicura a ogni medico la possibilità di decidere secondo scienza e coscienza il percorso di cura più indicato per ogni paziente, sia stato messo "pesantemente in dubbio" nella vicenda Stamina. "Ciò non toglie eventuali aspetti deontologici per i singoli", conclude Di Stefano.

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