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Rivoluzione in Lombardia, Asl e Ao cambiano nome e 'mission'

07 maggio 2014 | 14.04
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Rivoluzione in Lombardia, Asl e Ao cambiano nome e 'mission'

Milano, 7 mag. (Adnkronos Salute) - Addio Asl e Ao, largo alle Agenzie per la tutela della salute e alle Aziende sanitarie integrate ospedaliero-territoriali (Asi). Cambierà così la geografia della sanità lombarda, con l'ingresso a livello periferico anche dei Pot o Psst (nome da definire), in sostanza presidi che si occuperanno della medio-bassa intensità di cura e saranno il punto di riferimento del territorio (organizzato sullo stile delle Case della Salute), dove il sociale e il sanitario si fondono sempre di più. Le linee che guideranno la riforma sono state presentate ieri in Regione, ai gruppi tecnici di maggioranza, in un documento che integra le indicazioni dei saggi con quelle della direzione generale Sanità.

Le principali novità, spiega Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, "sono che le Asl, secondo questo progetto, diventano Agenzie (orientativamente gestiranno macroaree e si pensa di identificarne una ogni 1-2 mln di abitanti). Si occuperanno di programmazione e controllo e saranno in pratica un braccio operativo della Dg Salute, mentre perdono le funzioni di erogatori di prestazioni che passano alle Aziende integrate ospedaliero-territoriali. Queste realtà (una ogni 400-500 mila abitanti, si pensa, ma sono numeri che vanno calati nelle realtà territoriali, senza perdere di vista le esigenze legate alle caratteristiche geografiche della regione) sostituiranno le attuali aziende ospedaliere".

In pratica, continua Rizzi, "si sposta maggiormente il baricentro sul territorio, si integrano fra loro tutti gli attori del sistema e si punta anche a sgravare il livello ospedaliero da esigenze di medio-basso livello che verranno accolte in altre strutture. La rete diventa ospedaliero-territoriale, più integrata in tutte le sue diramazioni". Questi i principi che dovranno poi essere concretizzati. La loro traduzione in pratica, se resteranno quelli delineati dalla bozza in questione, "richiederà ovviamente la revisione del numero e della distribuzione territoriale delle attuali Aziende ospedaliere: qualcuna sarà compattata, qualche altra magari spacchettata, sicuramente il numero si ridurrà. E lo stesso vale per le Agenzie", riflette Rizzi.

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