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Sanita': Silvestro, su competenze infermieri guerra con medici insensata

08 maggio 2014 | 13.56
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Roma, 8 mag (Adnkronos Salute) - "Sulle competenze infermieristiche si sta facendo una guerra punica basata sul nulla. Si è favoleggiato di invasioni di campo, non ho capito bene rispetto a cosa. In realtà non ci sono elementi per una contrapposizione reale". E' il parere di Annalisa Silvestro, senatrice e presidente della Federazione nazionale dei Collegi degli infermieri (Ipasvi), che ricorda come una bozza di accordo per le nuove competenze infermieristiche sia già "stata firmata dal ministro Lorenzin, dunque per noi e per il ministero della Salute resta quella. Ora apettiamo le valutazione degli altri ministeri, soprattutto dell'Economia".

Per Silvestro le polemiche sulla questione 'competenze' , arrivate dal fronte medici proprio dopo le notizie sulla chiusura della bozza, non hanno fondamento. "C'è una legge del 2006 - spiega Silvestro al margine della presentazione del portale Infermieriperlasalute.it, 'sportello virtuale' dedicato ai cittadini - che prevede l'infermiere specialista. Non stiamo chiedendo niente di trascendentale, ma solo quanto indica una legge dello Stato". Per la presidente Ipasvi, inoltre, c'è un fraintendimento di base. "Noi infermieri parliamo di competenze come insieme di capacità, valori e conoscenza che consentono l'attività di assistenza, mentre dall'altra parte si parla di abilità e procedure tecniche". E tutto questo anche se, attualmente, non sono previste indicazioni e paletti per le pratiche consentite agli infermieri.

"Ricordo che dal 1999 non esiste più un mansionario, che precisava le singole mansioni dell'infermiere", aggiunge Silvestro. Nella bozza sulle nuove competenze ci sono infatti indicazioni generali. Si prevede la formazione di un infermiere specialista che andrà ad approfondire le compotenze in 5 aree: pediatrica, chirurgica, emergenza, area medica, salute mentale, territorio (con l'infermiere di comunità). "Noi infermieri - dice ancora la senatrice - riconosciamo e valoriziamo le competenze mediche che riguardano il processo diagnostico e quello terapeutico. In questi percorsi noi siamo i più qualificati collaboratori dei medici perché diamo concretezza alle prescrizioni. C'è poi tutto il processo di assistenza su cui noi riteniamo di essere autonomi e capaci di impostare il percorso e tutte le attività e le abilità che servono per fare assistenza ai cittadini". (segue)

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