Bergamo, 19 feb. (Adnkronos Salute) - Bimbi dell'asilo a lezione di cuore all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per la campagna nazionale di prevenzione 'Cardiologie aperte'. A scendere in campo la cardiologa Roberta Rossini, che ha incontrato i bambini della scuola dell'infanzia 'S. Chiara' di Bergamo per spiegare le principali norme di educazione alimentare e di fisiologia cardiaca. Il giorno successivo è stata organizzata una gita a un supermercato per una spesa 'salvacuore', in cui i bambini hanno scelto i prodotti in base ai criteri della piramide alimentare appresi il giorno prima, imparando a resistere a 'tentazioni' poco salutari.
"E' solo una goccia nell'oceano", spiega Rossini che da anni coordina l'iniziativa per la Cardiologia 1 dell'Ao bergamasca. "Ci poniamo come interlocutori della scuola per la promozione della salute, rivolgendoci proprio ai più piccoli, ai destinatari più sensibili alle strategie di marketing". Una lotta impari quella con la pubblicità, come spiega Michele Senni, direttore di Cardiologia 1, scompenso e trapianti di cuore dello stesso ospedale: "Noi, ma soprattutto i bambini, siamo esposti a pubblicità ingannevole, non veritiera, ma con un fortissimo impatto. Non è un caso che l'obesità in Italia sia in aumento".
Preoccupanti i dati forniti nel 2013 da uno studio promosso dal ministero della Salute e dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie: in Italia un bambino su tre è in sovrappeso. Fenomeno che deve essere attribuito, oltre a una scorretta gestione dei pasti (il 31% non consuma frutta e verdura, o lo fa un massimo di due volte a settimana), anche a un calo dell'attività motoria tra i più giovani: il 16% dei bambini pratica sport per non più di un'ora a settimana, durante l'orario scolastico, e solo un bambino su due pratica attività sportiva dopo la scuola. Questa tendenza porta bambini e ragazzi ad adottare uno stile di vita sedentario, con sempre più tempo passato davanti a videogiochi, Internet e televisione.