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Regioni a Governo, Patto Salute non si tocca

13 marzo 2014 | 16.31
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Regioni a Governo, Patto Salute non si tocca

Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - Giù le mani dal Patto della Salute. A rivendicarlo - dopo il piano taglia-spesa illustrato ieri dal commissario per la spending review, Carlo Cottarelli - sono i presidenti di Regione che, da Nord a Sud, fanno sentire la loro voce: "Le risorse risparmiate in sanità devono rimanere alla sanità".

Per il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, "è fondamentale e irrinunciabile che anche con la spending review le risorse risparmiate siano reinvestite in sanità, uno dei comparti in cui l'innovazione tecnologica e scientifica necessitano grande impegno". Sulla stessa lunghezza d'onda il governatore della Campania Stefano Caldoro: ""Ci sono tante aree su cui intervenire e risparmiare, ad esempio i costi della politica. La sanità non può perdere nemmeno un euro". La sanità, secondo Caldoro, "può organizzarsi meglio" e inoltre "c'è la sfida dei costi standard", ma "sul diritto costituzionale uniforme alla salute non si puo far nulla in termine risorse: quelle che ci sono, sono già poche".

Per il presidente della Lombardia Roberto Maroni, "qualunque cosa che tocca la sanità deve vedere le Regioni coinvolte". Maroni ha aggiunto: "Non è che arriva un fenomeno e decide lui come spendere i soldi della sanità. Le Regioni hanno ridotto la spesa del 38% negli ultimi 5 anni, mentre lo Stato centrale l'ha ridotta solo del 13% - ha concluso - Prima di toccare la sanità e le Regioni ci penserei bene". E ancora. Secondo il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini non si può "pensare che le risorse razionalizzate vadano ad altri settori. Già con il ministro Lorenzin, in sede di definizione dei costi standard, abbiamo detto che gli obiettivi di gestione e l'applicazione dei costi standard devono servire a recuperare risorse che restino però nel Servizio sanitario nazionale".

Per l'assessore alla Sanità della Liguria e presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, "i risparmi in sanità vanno fatti e ci sono ancora dei margini, il Patto della Salute sarà lo strumento con cui li individueremo. Ma i risparmi in sanità devono finanziare i Lea, che potranno costare di più perché ci sono nuovi bisogni di salute, e devono finanziare l'innovazione per tenerla al passo con i tempi". Dello stesso avviso il suo collega del Veneto Luca Coletto, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità: "Qualsiasi ulteriore taglio, piccolo o grande, sulla sanità equivarrebbe a vanificare i benefici effetti dell'applicazione dei costi standard. La sanità è l'unico settore che è riuscito ad arrivarci ed è fondato il timore che i tagli agli sprechi che ne deriveranno servano a sostenere altri settori spreconi".

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