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Sanita': studio, costerebbe fino a 376 mln autosufficienza plasma e derivati

19 febbraio 2014 | 13.53
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Roma, 19 feb (Adnkronos Salute) - L'autosufficienza piena nella produzione di plasma derivati ci potrebbe costare tra i 164 e i 376 milioni di euro l'anno. E uno dei dati di cui si è parlato alla presentazione, oggi a Roma, del libro-ricerca 'La raccolta di plasma e il sistema di emocomponenti ed emoderivati in Italia' (Egea). La normativa europea - come è emerso dal dibattito tra i maggiori esperti del settore - ha introdotto importanti novità per il Servizio sanitario nazionale in tema di produzione di emocomponenti e plasma-derivati: dalla fine del monopolio della lavorazione all'accreditamento delle strutture pubbliche e no profit. Cambiamenti che potrebbero avere un impatto rilevante sulla governance e l'efficienza del sistema.

"Il nostro lavoro ha l'obiettivo di analizzare, in una prospettiva comparata internazionale, il sistema plasma, emocomponenti ed emoderivati del Ssn", spiegano Claudio Jommi e Marianna Cavazza, economisti Cergas università Bocconi di Milano e autori della ricerca. In particolare, lo studio si focalizza sull'efficienza complessiva del sistema nella consapevolezza che, oltre che efficiente, un sistema deve essere efficace, cioè avere la capacità di soddisfare un bisogno in modo equo (pari accesso per pari bisogno). Per quanto riguarda la produzione di emoderivati, la maggiore criticità è il disallineamento tra la domanda e l'offerta generata dalla produzione in conto terzi, attualmente in regime di monopolio, con riferimento in particolare ad albumina ed immunoglobuline.

Il prospettato incremento della produzione in conto terzi, basato sulla plasmaferesi, sostituendo l'attuale ricorso al mercato commerciale, produrrebbe - secondo una simulazione Cergas - costo aggiuntivo compreso tra i 164 ed i 376 milioni di euro annui, a seconda, tra gli altri fattori, dei dati di costo di produzione del plasma. Ciò suggerisce che il ricorso al mercato commerciale per la parte non coperta dalla produzione in conto terzi, come peraltro sta avvenendo nell'attuale contesto, è un soluzione più percorribile ed efficiente. A questo si aggiunge che la domanda non necessariamente si rivolge agli emoderivati prodotti in conto terzi, generando quindi un ulteriore disallineamento tra domanda ed offerta. Solo nel 2010 sono rimasti in magazzino lotti di Fattori VIII della coagulazione per un valore di 5.800.000 euro (frutto della produzione di 9 regioni). Questo aspetto potrebbe trovare una soluzione, almeno parziale, nell'offerta più ampia di emoderivati prodotti in conto terzi. (segue)

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