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Aborto, petizione online per dire no a obiezione coscienza in ospedali

13 febbraio 2014 | 15.55
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Aborto, petizione online per dire no a obiezione coscienza in ospedali

(Adnkronos Salute) - No all'obiezione di coscienza negli ospedali e piena applicazione della legge 194 sull'aborto. In coincidenza con i 35 anni della normativa che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza, viene lanciata una petizione online per chiedere "misure idonee a garantire la presenza di un numero adeguato di medici non obiettori in tutti gli ospedali pubblici", rispettando il "diritto delle donne ad accedere all'Ivg in tutte le strutture sanitarie pubbliche". La petizione su Change.org, promossa da Mai più clandestine #campagna194, ha al momento superato i 700 sostenitori. Secondo l’ultima Relazione del ministero della Salute, nel 2011 l’obiezione di coscienza tra i ginecologi in Italia era pari al 69,3%, si sottolinea. In particolare, si rivolge un appello al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Nella Regione Lazio - si legge infatti sulla petizione - la questione è di drammatica urgenza considerato che - tra l'altro - secondo le rilevazioni dell'Agenzia di sanità pubblica del Lazio, nel 2011 su 353 medici l'80,7% obietta e su 398 anestesisti lo fa il 72,4%. Questo si traduce in lunghe liste di attesa per le donne, che spesso portano le gravidanze al limite dei 90 giorni; sovraccarico di lavoro dei non obiettori, completamente assorbiti dalle interruzioni di gravidanza senza poter esercitare la professione nella sua completezza; trascuratezza del servizio prestato; aumento degli aborti nelle strutture private e quindi una evidente discriminazione economica. Nell'appello a Zingaretti si chiede, dunque, che "nella nostra Regione tutti i presidi ospedalieri pubblici e convenzionati garantiscano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e dispongano di un numero adeguato di ginecologi, anestesisti e personale non medico non obiettori. Auspichiamo anche che i nuovi criteri di selezione dei direttori sanitari, da lei recentemente annunciati, rappresentino l’occasione per fare dell’impegno per la piena applicazione della legge 194 un requisito di merito nella scelta di chi dovrà dirigere le Asl del Lazio".

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