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Fecondazione: Idv, governo Renzi riscriva legge 40

19 febbraio 2014 | 15.10
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Milano, 19 feb. (Adnkronos Salute) - "La legge 40 va interamente riscritta secondo criteri che garantiscano prioritariamente la salute della donna, avvalendosi della competenza delle società scientifiche e dei principi impiegati in tutti i paesi comunitari". Lo afferma Antonio Palagiano, responsabile laboratorio Salute dell'Italia dei valori, in occasione dei 10 anni della normativa italiana sulla fecondazione assistita. Palagiano si rivolge al premier incaricato Matteo Renzi: "Ci auguriamo - auspica - che si dimostri sensibile a questi temi agendo con tempestività ed indipendenza, nella direzione dei malati e non di chi, negli ultimi anni, ha legiferato in modo ideologico e senza quella sana laicità che dovrebbe garantire tutti i cittadini al di là del proprio credo religioso".

"In Italia - ricorda Palagiano in una nota - una coppia su cinque ha problemi d'infertilità e, secondo l'ultima Relazione del ministro della Salute al Parlamento, sono state 56 mila le coppie che, nel 2011, si sono sottoposte alla procedura della procreazione assistita. Nonostante il fatto che l'impianto della Legge 40 sia stato demolito a colpi di sentenze dei tribunali, e soprattutto dalla Corte Costituzionale - prosegue - in Italia resiste ancora il divieto di ricerca sugli embrioni abbandonati o 'malati' e destinati a morte certa in laboratorio 'al freddo e al buio'. Così come resiste il divieto all'uso di gameti esterni alla coppia o all'accesso alle pratiche di fecondazione assistita da parte di coppie portatrici di malattie ereditarie anche se non infertili. Proprio per far fronte a questi anacronistici divieti, migliaia di coppie italiane si recano ogni anno all'estero sottoponendosi a sacrifici non solo economici".

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