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Lavoratori Croce Rossa in protesta davanti a ministero

09 maggio 2014 | 14.48
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Lavoratori Croce Rossa in protesta davanti a ministero

Roma, 9 mag. (Adnkronos Salute) - Circa 200 lavoratori della Croce Rossa Italiana stanno protestando a Roma davanti la sede del ministero della Salute a Lungotevere Ripa. 'Armati' di bandiere, striscioni e fischietti stanno manifestando il loro disappunto contro la privatizzazione della Cri, il nuovo corso partito a gennaio che prevede la trasformazione di tutti i comitati provinciali e locali di Croce Rossa in associazioni di diritto privato. I rappresentanti sindacali presenti al sit-in di protesta - che arriva proprio nei giorni in cui si celebra il 150esimo anniversario della Cri - hanno chiesto un incontro con il ministro Beatrice Lorenzin. Secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero essere ricevuti a breve dal Capo di Gabinetto del dicastero.

"Chiediamo un incontro con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Se non è possibile oggi, che si fissi almeno una data certa. In caso contrario non ci muoveremo da qui". E' quanto afferma all'Adnkronos Salute Massimiliano Gesmini, coordinatore nazionale Usb pubblico impiego Cri, presente davanti al ministero insieme ai rappresentanti di altre sigle sindacali, tra cui Cisl Fp e Fp Cgil.

I lavoratori della Cri temono la perdita di diritti e posti di lavoro. "Ci troviamo qui per protestare contro il decreto 178 del 2012, che di fatto dal 1 gennaio 2016 sopprimerà l'ente pubblico Croce Rossa", spiega Gesmini, che aggiunge: "il passaggio da un contratto di natura pubblica a uno di natura privata (contratto Anpas) non solo non garantisce il dovuto processo di stabilizzazione del personale a tempo determinato, ma nemmeno, più in generale, i livelli occupazionali e quelli salariali".

I lavoratori chiedono al ministero della Salute di "dare seguito alla decisione del Tar che di fatto sospende il processo di privatizzazione della Cri". Il ministero, sottolinea Gesmini, "dovrebbe darci garanzie per quello che riguarda i livelli occupazionali e prendere atto del fallimento di questo decreto. Siamo in attesa - aggiunge il sindacalista - di un decreto interministeriale che dovrebbe regolamentare i rapporti tra la parte già privatizzata e la parte pubblica. Ma questo decreto a tutt'oggi non c'è ancora".

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