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Sanita': anestesisti, su 4 mln interventi l'anno complicanze scese a 8% (2)

04 marzo 2014 | 13.35
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(Adnkronos Salute) - Ancora oggi l'anestesia è uno dei momenti più delicati dell'intervento chirurgico. Ma rispetto al passato si sono fatti grandi passi in avanti e i rischi non sono più gli stessi. "Procedure, materiali e tecniche si sono affinate - spiega il presidente Siaarti - grazie all'ampliarsi di conoscenze che hanno permesso di garantire performance migliori. Abbiamo a disposizione dei farmaci per l'anestesia la cui sicurezza rispetto a quelli del passato è molto maggiore. Faccio alcuni esempi: come anestetico 'per addormentare', oggi si usa una sostanza, il Propofol, che rispetto al tiopentale sodico, quindi all'induttore che si usava un tempo, dà maggiori regimi di sicurezza e minori effetti collaterali".

Novità anche nel campo dell'anestesia periferica, quella cioè dove è necessario addormentare una parte dell'organismo per consentire l'intervento chirurgico: "La tecnica con cui venivano raggiunti i punti dove è necessario infiltrare l'anestetico - prosegue Antonelli - un tempo si basava sul riconoscimento di alcuni punti specifici dove bisognava effettuare la procedura". Non sempre quella procedura poteva però essere agevole. Oggi si utilizza l'ecografia: "Un modo, questo - spiega l'esperto - che consente di visualizzare meglio le strutture in maniera non invasiva, evitando altri esami più dettagliati e riuscendo a ridurre i potenziali errori o difficoltà che eventualmente potrebbero insorgere".

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