(Adnkronos Salute) - Dolore che colpisce dagli anziani ai bambini. Il 58% delle tempie grigie soffre di dolore inutile e fra i pazienti in là con l'età il 52% si ammala di depressione reattiva, il 40% diventa esageratamente ansioso. La maggior parte si rivolge al medico di famiglia, solo il 10% ricorre allo specialista algologo. E "nonostante siano passati 4 anni dall'entrata in vigore della legge 38 - dichiara Roberto Messina, presidente di FederAnziani - ancora oggi persistono differenze regionali nella sua applicazione, che non è ancora garantita a tutti i pazienti".
Secondo recenti stime, il dolore cronico colpisce anche tra il 15 e il 20% dei bambini con varia disabilità. Si va dal mal di testa (dall'8 all'83%) al dolore addominale di varia natura (dal 4 al 53%), dal dolore muscolo scheletrico (dal 4 al 40%) al dolore in più sedi contemporaneamente (dal 4 al 49%). Il problema è poco riconosciuto e spesso non curato. Per gli esperti la mancanza di informazioni epidemiologiche aggiornate e ritardi di vario genere hanno influito negativamente sullo stato dell'arte della terapia del dolore pediatrico. Ad oggi solo in 4 ospedali pediatrici italiani è previsto un ambulatorio di terapia antalgica.
Dopo la legge 38 i progressi ci sono stati, puntualizzano gli addetti ai lavori: sono stati istituiti master universitari per gli specialisti; diverse Regioni, compresa la Lombardia, hanno recepito i criteri di accreditamento delle strutture di terapia del dolore. Ma non basta. E uno degli aspetti più critici dell'accesso alle cure è "il ritardo nella creazione di una rete ospedale-territorio per la terapia del dolore", sottolineano gli esperti. Un tema sul quale il presidente della III Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo, Fabio Rizzi, annuncia un passo avanti: "Ieri è stata ufficializzata la costituzione del nuovo Gruppo di approfondimento tecnico (Gat) per la terapia del dolore. Avrà il compito di suggerire all'amministrazione regionale la declinazione della Rete della terapia del dolore" in Lombardia.
