Milano, 10 feb. (Adnkronos Salute) - Né adulti né bambini, confinati nel limbo di una 'terra di mezzo' da cui rischiano di non fare ritorno. Sono gli adolescenti e i giovani adulti malati di cancro, che "corrono il rischio di trovarsi in una 'terra di nessuno' tra il mondo dell'oncologia pediatrica e il mondo dell'oncologia medica dell'adulto". Risultato: minori chance di guarigione rispetto ai pazienti bambini, e ostacoli nell'accesso alle cure migliori. Sarà dedicata in particolare ai problemi dei teenager colpiti da un tumore la XII Giornata internazionale contro il cancro infantile, in programma il 15 febbraio.
Voluta da Icccpo (International Confederation of Childhood Cancer Parent Organizations) e promossa nel nostro Paese da Fiagop onlus (Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica, socio fondatore di Iccpo), la Giornata prevede varie iniziative. Fra le altre, alle 11 del 13 febbraio in contemporanea in numerose città italiane, un lancio di palloncini nel cielo da ospedali, scuole e piazze, a simboleggiare l'unione e la speranza. Il 14 febbraio il Museo dell'Automobile di Torino ospiterà inoltre un convegno patrocinato dal ministero della Salute, sul tema 'Adolescenti e giovani adulti ammalati di tumore: guarire di più, guarire meglio'. E ancora: il 12 febbraio Papa Francesco riceverà in udienza bambini e ragazzi malati di tumori e leucemie. Infine, la Fiagop sta lavorando a una campagna di comunicazione insieme ad altre realtà no profit, tra cui Dynamo Camp.
"Per adolescenti e giovani adulti affetti da tumore - spiega la Fiagop - esiste un problema di accesso alle cure di eccellenza e di arruolamento nei protocolli clinici ottimali, in particolare se paragonato all'ottimizzazione dei percorsi di cura in atto con successo nel mondo dell'oncologia pediatrica per il paziente di età inferiore ai 15 anni". La conseguenza è che "il trend di costante miglioramento in termini di sopravvivenza documentato negli ultimi anni per i bambini e per i pazienti adulti non si è osservato nei pazienti in questa fascia di età. A parità di condizione clinica (malattia e stadio), di fatto un adolescente ha minori probabilità di guarigione di un bambino, spesso in relazione alla rapidità con cui arriva alla diagnosi (ritardo diagnostico), alla qualità della cura e arruolamento nei protocolli clinici, e alle caratteristiche del centro di cura". (segue)