Roma, 14 mag. (Adnkronos Salute) - Sugli strumenti distribuiti ai pazienti diabetici per la gestione della malattia "il mio obiettivo è realizzare linee guida nazionali, per cercare di uniformare tutte le procedure in tutte le Regione". E garantire "semplicità", "equità", "diritto del malato di scegliere". Lo ha spiegato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alle associazioni dei pazienti riunite oggi a Roma, insieme a esperti e rappresentanti istituzionali, per presentare la loro proposta di protocollo sugli strumenti di autocontrollo glicemico in cui si chiede, in particolare, di rinunciare alle gare di acquisto, considerate inadeguate, in favore di un prezzo unico di riferimento. Ma anche l'istituzione di un'Authority per la qualità dei prodotti.
Per quanto riguarda il 'no' alle gare il ministro ha spiegato di non potersi pronunciare in merito, ma ha detto: "Posso proporre un piano nuovo a livello nazionale". Un protocollo unico, "approvato da tutti gli attori interessati", in cui si "tengano insieme la qualità e la sostenibilità economica". Secondo Lorenzin, per quanto riguarda i diabetici "ci sono alcune cose che gridano vendetta", come la disomogeneità territoriale: "Non è concepibile che chi è nato a Milano abbia possibilità negate a chi è nato in altra area del Paese", ha detto. Importante, inoltre, rispettare "la possibilità del paziente di scegliere i dispositivi con cui si trovano meglio" e "semplificare le procedure per i malati cronici, perché, ad esempio, non siano costretti a fare visite annuali, come se la loro condizione potesse cambiare. Procedure burocratiche che fanno perdere tempo e denaro".
Alle associazioni dei pazienti Lorenzin ha assicurato l'impegno per un lavoro complessivo e comune. "Meglio essere tartassati dai malati che dal Mef", ha scherzato il ministro rispondendo alle associazioni che promettevano 'pressioni' sulla questione.
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