(Adnkronos Salute) - A quanto è emerso, da circa un mese la piccola accusava disturbi alimentari con rigurgiti e vomiti. Per questo era stata sottoposta a un esame del sangue che aveva permesso di diagnosticare una forma di celiachia. I medici che la seguivano hanno comunque disposto una gastroscopia di accertamento. " Considerata l'età della paziente l'esame è stato organizzato in sala operatoria e in anestesia totale ", ricostruisce Ablondi. "Abbiamo un Reparto di gastroenterologia di assoluta eccellenza - precisa il direttore generale del 'Maggiore' di Crema - e in sala era presente l'anestesista-rianimatore più esperto del team ". Ma dopo la somministrazione dell'anestetico, prima di iniziare la gastroscopia, " sono emersi disturbi del ritmo cardiaco, con una fibrillazione ventricolare che è esitata quasi subito in un arresto cardiaco. Tutte le possibili manovre di rianimazione sono state messe in atto ", senza però riuscire a salvare la bambina.
"Sono stato avvisato subito, all'inizio dell'attività di rianimazione - prosegue il Dg - e subito ho chiesto al al direttore di presidio un'indagine immediata a 360 gradi", dalla quale è appunto emerso che " tutte le procedure previste sono state effettuate nel modo corretto ". L'ospedale ha predisposto "un'accoglienza adeguata per i familiari ", e "abbiamo chiesto che per l'autopsia intervenga anche un anatomo-patologo esterno". Dal canto suo, "la famiglia nominerà probabilmente un anatomo-patologo di fiducia".