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Sanita': nuovo Codice medici, su addio a parola 'paziente' dibattito acceso

16 maggio 2014 | 15.46
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Roma, 16 mag (Adnkronos Salute) - Dire addio alla parola 'paziente' per un più' neutro 'persona assistita' non è un passaggio da poco per i medici italiani. Non a caso proprio a questa voce sono dedicati molti dei 320 emendamenti alla bozza del nuovo Codice deontologico su cui si stanno confrontando, a Torino, i rappresentanti del Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), in una tre giorni di lavoro che porterà al varo definitivo della nuova 'carta' che guida il medico nelle scelte sempre più difficili della professione del nuovo millennio, alle prese con le possibilità offerte dalla tecnologia e dalla ricerca che pongono sfide etiche inedite: dalla fecondazione assista al doping genetico, dalla medicina in zone di guerra alla necessità di coinvolgimento nell'organizzazione sanitaria.

Tra i temi ricorrenti nelle proposte di emendamento anche l'attenzione alla sperimentazione e alle sue modalità e il rapporto tra deontologia professionale e leggi. "Il lavoro sul Codice - spiega all'Adnkronos Salute Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo - nasce da un vissuto professionale, da domande alle quali i medici chiedono risposte. Gli emendamenti presentati sono sicuramente molti, ma in realtà tanti in sostanza sono simili, dunque saranno circa 200 effettivi". Non pochi in ogni caso, e molti fanno riferimento alla parola paziente. "Sicuramente la terminologia fa discutere molto, penso che si potrà arrivare ad una sintesi". Ad esempio riservare la parola 'paziente' per l'ammalato, e 'persona assistita' per chi invece viene seguito per prevenzione o benessere, come la medicina contemporanea consente.

Un confronto vivace, quello in corso tra camici bianchi. "E' un dibattito ricco - tiene a sottolineare Bianco - ma sereno. Ci possono essere interpretazioni e sfumature diverse, differenze che sono proprie di un confronto aperto e allargato. Sono convinto che si arriverà senza ostacoli ad una sintesi condivisa, con un nuovo Codice in grado di rappresentare tutti i medici e di fornire loro risposte".

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