(Adnkronos Salute) - Per la Scaravelli la questione e' piu' complessa: "Servono gli allegati tecnici e un regolamento univoco, altrimenti chi ci dira' chi ha donato e quante volte. Dobbiamo evitare - precisa - la moltiplicazioni di donazioni da una stessa persona, verificare con test le condizioni di salute. Senza queste regole condivise ci sarebbe una grave discriminazione tra centri, con evidenti agevolazioni per quelli privati".
Le vicende che riguardano la legge 40 non finiscono qui. Il 18 giugno alla Corte europea dei diritti dell'uomo ci sara' l'udienza sulla possibilità di utilizzare gli embrioni a fini di ricerca scientifica. Mentre in autunno sara' la volta del pronunciamento della Corte Costituzionale sull'accesso alla fecondazione assisitita delle coppie non sterili affette da patologie geneticamente trasmissibili.