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Scienziati pronti a 'rete sorveglianza', semestre Ue occasione

10 giugno 2014 | 16.28
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Scienziati pronti a 'rete sorveglianza', semestre Ue occasione

Roma, 10 giu (Adnkronos Salute) - Scienziati e professionisti della prevenzione chiedono un ruolo attivo dell’Italia in difesa dell’ambiente e della salute, ma anche che da subito si sfrutti il semestre di presidenza dell’Unione europea per promuovere una rete internazionale di sorveglianza ambientale al servizio della sanità pubblica dei diversi Paesi. E' l'appello al Governo italiano alcuni ricercatori, scienziati e funzionari delle maggiori istituzioni che a livello mondiale operano nel campo della tutela della salute e dell’ambiente in un documento reso pubblico ma firmato a Modena in occasione del workshop internazionale 'Environmental Public Health Tracking to Advance Environmental Health' il 15 maggio, si riferisce una nota dell'Associazione medici per l'Ambiente - Isde Italia.

Durante l'incontro di Modena, in particolare, è stato battezzato anche il progetto Inphet (International Network on Public Health & Environmental Tracking), una rete internazionale sui sistemi di sorveglianza e allerta ambientale finalizzata al consolidamento dei sistemi di controllo sui fattori nocivi per l’ambiente e la salute in ognuno dei Paesi partecipanti. E sono due gli obiettivi sottoposti al Governo italiano: promuovere la messa in opera e l’attività di questa rete partendo dall’istituzione di un Gruppo di lavoro dell’Unione europea; sostenere la ricerca e l’azione di monitoraggio delle condizioni ambientali e dei conseguenti rischi per la salute.Una volta realizzata, Inphet fornirà una conoscenza continua e sistematica dello stato dell’ambiente e delle sue conseguenze sulla salute a chi deve prendere decisioni di salute pubblica.

L’auspicio degli organizzatori è che "l’integrazione delle esperienze dei vari Paesi nel sistema della prevenzione porti con sé un allargamento dell’orizzonte culturale e operativo non solo di chi si occupa di produrre conoscenze nell’ambito della salute ambientale, ma anche in chi deve prendere decisioni di salute pubblica. Si tratta, inoltre, di un’occasione importante per l’Italia di affrontare da una posizione di forza le grandi questioni ambientali in una prospettiva internazionale, non limitata ai casi eclatanti (Taranto, Terra dei fuochi), ma indirizzata in modo sistematico anche ai grandi problemi strutturali come, per esempio, l’impatto sulla salute dell’inquinamento della Pianura padana, uno dei luoghi più contaminati d’Europa, dove ancora non ci sono stati interventi di sanità pubblica complessivi".

"La salute e l’ambiente – sostengono i firmatari del position paper di Modena – devono diventare asset fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico, perché sono alla base del legame che unisce le forze economiche e sociali a un territorio e contribuiscono ad attirare investimenti non solo economici, ma di innovazione e partecipazione sociale".

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