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Sanità: approvata riforma statuto Enpam, cda più 'magro' e taglio costi

28 giugno 2014 | 18.43
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Via libera alla riforma dello statuto Enpam. L'Ente nazionale di previdenza dei camici bianchi, secondo il testo approvato con 86 voti a favore e 2 astenuti, avrà un consiglio di amministrazione più 'magro'. Vengono inoltre tagliati i costi, con l'abolizione del Comitato esecutivo, e saranno introdotti nuovi requisiti di 'moralità' (sarà ineleggibile anche chi patteggia per reati economici, contro la fede pubblica o contro la pubblica amministrazione). I contribuenti eleggeranno propri rappresentanti nel parlamentino dell’ente, il Consiglio nazionale. Fissato anche l'obiettivo dell'equilibrio di genere. Durante il Consiglio nazionale non sono mancate le proteste, con 10 presidenti di Ordini dei medici che hanno abbandonato l'assemblea.

La sede dell'Enpam a Roma
La sede dell'Enpam a Roma

Via libera alla riforma dello statuto Enpam. L'Ente nazionale di previdenza dei camici bianchi, secondo il testo approvato con 86 voti a favore e 2 astenuti, avrà un consiglio di amministrazione più 'magro': il numero dei componenti scende da 27 a un massimo di 17. Vengono inoltre tagliati i costi e i contribuenti eleggeranno propri rappresentanti nel parlamentino dell’ente, il Consiglio nazionale. Prevista anche un’autonoma rappresentanza della professione odontoiatrica. Queste alcune delle novità previste. L'ok allo statuto è stato annunciato dall'Enpam in una nota.

Il nuovo testo fissa anche l’obiettivo dell’equilibrio di genere e, per cominciare, impone che almeno il 20% dei candidati appartenga al sesso meno rappresentato. Nel Consiglio nazionale, inoltre, ci saranno osservatori dei giovani e dei pensionati. Il nuovo assetto istituzionale, che prevede anche l’abolizione del Comitato esecutivo, comporterà una significativa riduzione delle spese per gli organi collegiali, riferisce l'Enpam. Lo statuto si occupa anche della gestione economica, esplicitando "il principio della prudenza e stabilendo che gli investimenti siano fatti secondo modelli procedurali". Si elencano "in maniera più dettagliata le forme di investimento ammesse e si riduce la discrezionalità del Cda". Novità riguardano anche i requisiti di moralità e l’accesso alle informazioni: "Saranno ineleggibili - spiega l'Enpam - non più solo i condannati in via definitiva ma anche chi patteggia per reati economici, contro la fede pubblica o contro la pubblica amministrazione". Prevista infine l’adozione di un Codice della trasparenza.

L’ultima versione del testo ha accolto gli emendamenti di 21 Ordini, ma durante il Consiglio nazionale non sono mancate le proteste: 10 presidenti di Ordini dei medici (Ascoli Piceno, Bologna, Ferrara, Isernia, Latina, Milano, Piacenza, Potenza, Salerno e Trapani) hanno abbandonato l'assemblea. Una reazione suscitata, riferisce l'Omceo Milano in una nota, dall'approvazione nei giorni scorsi di una proposta della presidenza "che ha impedito ai singoli consiglieri di presentare emendamenti". La procedura introdotta, "comunicata agli Ordini solo 48 ore prima della riunione", ha stabilito che "per presentare un emendamento occorressero almeno 35 firme, pari a un terzo dei votanti". Di conseguenza "è risultato impossibile discutere alcune proposte importanti definite in precedenza dai 10 Ordini dei medici provinciali" in questione, che rappresentano circa un quinto dei medici italiani.

"Ancora una volta - commenta Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei medici di Milano - questa dirigenza dell'Enpam ha perso un'occasione concreta per dimostrare di volere veramente aprire un nuovo corso dopo le note vicende degli ultimi anni". Al contrario, il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti assicura: "Con la modifica dello Statuto abbiamo portato a compimento tutte le riforme che ci eravamo proposti per il mandato 2010-2015. Nel 2011 abbiamo cominciato riformando il modello di gestione del patrimonio, mettendolo in sicurezza. Nel 2012 abbiamo varato la riforma della previdenza, che ha dato 50 anni di sostenibilità al nostro sistema. Oggi diamo ai contribuenti un ente in cui possano sentirsi ancora più rappresentati". Lo Statuto entrerà in vigore dopo il via libera dei ministeri vigilanti.

Il Consiglio nazionale ha anche votato un taglio del 20% per l’importo delle diarie e dei gettoni di presenza degli organi collegiali dell'Ente e un tetto ai rimborsi spese. 

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