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Immigrati: Msf contro Grillo, basta falso allarmismo su Tbc, è ignoranza e paura

04 settembre 2014 | 14.09
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Immigrati: Msf contro Grillo, basta falso allarmismo su Tbc, è ignoranza e paura

(Adnkronos Salute) - L'associazione Medici senza frontiere (Msf) risponde all'hashtag su Twitter #tbcnograzie, lanciato dal blog di Beppe Grillo per denunciare il rischio di contagi da tubercolosi tra le forze di Polizia impegnate nell'operazione 'Mare Nostrum', con un altro hashtag: #allarmismonograzie. "'No grazie' - afferma Msf - all'allarmismo basato sulla paura e l'ignoranza piuttosto che sui fatti. Msf è in prima linea nella lotta all'Ebola che sta travolgendo l’Africa occidentale. I nostri operatori umanitari sono sulle coste della Sicilia per fornire assistenza alle migliaia di persone costrette a fuggire da terribili conflitti. L'anno scorso i nostri medici e infermieri hanno curato 30.000 persone affette da Tbc in tutto il mondo. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a falsità come quelle che stanno circolando in Italia in questi giorni".

"Nei primi mesi del 2014 abbiamo effettuato, insieme all'Azienda sanitaria provinciale di Pozzallo, il primo screening sanitario per circa 12 mila persone appena sbarcate - ricorda in una nota Msf - Sono generalmente giovani, in buono stato di salute. La quasi totalità delle malattie diagnosticate all'arrivo è legata alle difficili condizioni di vita e del viaggio che devono affrontare: infezioni dermatologiche, dolori articolari, piccole ferite, debilitazione generale e così via. La maggior parte di loro viene da paesi in guerra, come la Siria e la Somalia, o da paesi in cui vengono perseguitati, come l'Eritrea".

Medici senza frontiere ribadisce che "è del tutto falso che le persone arrivano sulle coste italiane e girano liberamente per il Paese senza alcun controllo sanitario. Vediamo - precisano i medici - il ministero della Salute eseguire screening sanitari ogni giorno. Noi stessi forniamo screening supplementari a Pozzallo e Augusta, due dei principali siti di sbarchi in Italia".

"Purtroppo, al contrario di quanto affermato in questi giorni da note figure politiche - sottolinea la nota di Medici senza frontiere - la tubercolosi è una malattia presente in Italia da decenni, non è stata recentemente importata dagli stranieri. Nell'ultimo cinquantennio (1955-2008), il numero annuale di casi di Tbc registrati dal sistema di notifica nazionale è diminuito da 12.247 a 4.418. Non si parla quindi di un riemergere della malattia".

Per di più le persone positive al test cutaneo alla tubercolina (Mantoux) non sono contagiose. Solo il 10% di chi acquisisce l'infezione sviluppa in seguito la malattia tubercolare, diventando potenzialmente contagioso per altri. La Tbc non si trasmette con una stretta di mano, prendendo lo stesso autobus o frequentando gli stessi spazi pubblici.

Per quanto riguarda l'Ebola, "non è mai stato diagnosticato un caso in Italia - avverte Msf - L'approdo di questa malattia con i migranti che sbarcano sulle coste siciliane è più che remoto. Il virus Ebola è molto letale e nella maggior parte dei casi provoca malattia sintomatica e poi morte nell’arco di pochi giorni dall’infezione. Questo vanifica la possibilità che una persona infettata si avventuri verso l'Europa in un viaggio che generalmente dura diversi mesi. E - conclude la nota - questo è anche un tempo troppo lungo perché una febbre emorragica virale possa 'sopravvivere' fino ad arrivare a noi".

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