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Ebola: svolta positiva epidemia, in calo numero nuovi casi

23 gennaio 2015 | 10.28
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Prodotto da Gsk, sfrutta un virus del raffreddore dello scimpanzé. Nelle prossime settimane sarà testato su 30 mila persone

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Il primo lotto di un candidato vaccino contro il virus Ebola è in partenza verso l'Africa occidentale e dovrebbe arrivare in Liberia nella giornata di oggi. La spedizione contiene 300 fiale del vaccino sperimentale 'made in Italy' (prodotto in Italia, alle porte di Roma, dalla Okairos, azienda biotech acquisita da Gsk nel 2013), le prime ad arrivare in uno dei Paesi colpiti dal virus e a essere impiegate nel primo studio di efficacia su larga scala che inizierà nelle prossime settimane e coinvolgerà 30 mila persone.

Il candidato vaccino è attualmente sperimentato in cinque studi di dimensione ridotta di fase I in Gran Bretagna, Usa, Svizzera e Mali, su un totale di circa 200 volontari sani. I dati preliminari hanno dimostrato un adeguato profilo di sicurezza anche in soggetti dell'Africa occidentale e a diversi dosaggi. Sulla base di tali dati immunologici e di sicurezza Gsk ha deciso il dosaggio appropriato per gli ulteriori test clinici. I risultati del primo degli studi clinici di fase I sono stati pubblicati nel novembre scorso e quelli degli altri studi lo saranno nei prossimi mese.

Il candidato vaccino sfrutta un virus del raffreddore dello scimpanzé denominato chimpanzee adenovirus type 3 (ChAd3), come vettore di materiale genetico non infettivo proveniente dal ceppo Zaire del virus Ebola, responsabile dell'attuale epidemia in Africa occidentale. Il dosaggio selezionato sarà ora sperimentato in un ampio studio clinico di fase III condotto dai National Insitutes of Health (Nih) americani su un totale di 30 mila soggetti, di cui un terzo riceverà appunto il vaccino di Gsk. Il trial confronterà il prodotto sperimentale con uno di controllo, per verificare se la risposta immunitaria osservata negli studi di fase I si traduce in significativa protezione contro il virus Ebola. La sperimentazione inizierà in Liberia nelle prossime settimane, previa autorizzazione regolatoria, con ulteriori spedizioni di vaccino a seguire.

La buona notizia, intanto, è che c'è stato un "punto di svolta" nella crisi sanitaria legata a Ebola: è infatti calato il numero di casi in tutti e tre i Paesi africani maggiormente colpiti, hanno annunciato i funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità. Solo 8 casi sono stati rilevati in Liberia nel corso dell'ultima settimana, rispetto al picco di oltre 500 registrato a settembre. Diminuzione dei nuovi casi anche in Guinea e Sierra Leone. Numeri che sono i "più promettenti", da quando l'epidemia è iniziata, rileva l'Oms. Che invita però alla prudenza, perché è necessario non abbassare la guardia sulla malattia.

La più grande epidemia di Ebola nella storia umana ha contagiato 21.724 persone e ne ha uccise 8.641 - in gran parte in soli tre Paesi, Sierra Leone, Liberia e Guinea. Ma tutti mostrano ora una regressione nel numero di casi settimanali: in Liberia si attestano a 8, rispetto al picco di 509; in Guinea 20, rispetto al picco di 292; in Sierra Leone 117 rispetto a un picco di 748. Inoltre, negli ultimissimi giorni in Liberia non sono stati segnalati nuovi casi.

Christopher Dye dell'Oms ha detto alla Bbc: "L'incidenza sta andando abbastanza chiaramente in discesa in tutti e tre i Paesi. Ma non bisogna lasciare spazio all'autocompiacimento, perché è dietro l'angolo il rischio di un aumento dei casi. Ed è ancora da completare la ricerca delle persone con cui gli ultimi pazienti hanno avuto contatti".

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