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Sanità: flash mob aspiranti specializzandi, no a 'migrazione' obbligatoria

21 aprile 2015 | 14.08
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Sempre più difficile per chi si laurea in Medicina riuscire diventare specialista, requisito obbligatorio per lavorare nel Ssn. Oltre 13 mila richieste per tremila borse di studio

Flash mob al Miur  - Adnkronos Salute
Flash mob al Miur - Adnkronos Salute

"Vogliamo rimanenere in Italia. Basta regalare agli altri le risorse impiegate per la nostra formazione in medicina". E' l'appello dei giovani medici che aspirano alla specializzazione e che oggi hanno organizzato un flash mob a Napoli, Palermo e Roma. Nella capitale hanno manifestato quasi 150 neolaureati davanti al ministero dell'Istruzione, ricerca e università (Miur) per chiedere un percorso chiaro e coerente di formazione, dall'ingresso all'università fino all'accesso al lavoro, per non essere costretti migrare.

"Servono più borse di studio per la specializzazione - spiega Federica Azzolini, del Comitato nazionale aspiranti specializzandi, che ha organizzato l'incontro e una cui delegazione è stata ricevuta dai funzionari del Gabinetto del ministro Giannini - oggi c'è la disponibilità di 3 mila borse di specializzazione, contro 13 mila richieste dei laureati. Un numero assolutamente insufficiente, anche rispetto al fabbisogno delle Regioni che di specializzandi ne chiedono 8 mila".

In camice bianco e fonendoscopio al collo, con la valigia o bastoni con la bisaccia, i giovani medici mostrano i cartelli dei diversi Paesi dove la migrazione medica li porta: "Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, eccetera. Impariamo tutte le lingue per poter fare il lavoro che ci siamo impegnati a fare con il giuramento. Ma così regaliamo agli altri Paesi le risorse, e non sono poche, impiegate per farci studiare". "Mia sorella, anche lei laureata in Italia, non è riuscita a specializzarsi nel nostro Paese. Ora è viceprimario radiologo in Francia" , spiega un altro rappresentante del Comitato, Davide Silvestri.

"A dieci giorni dalla pubblicazione del nuovo bando per le specializzazioni - prosegue Azzolini - non sappiamo nulla". Il concorso dovrà essere fatto entro il 31 luglio, "ma non si conosce la data della presa di servizio. E' un elemento fondamentale per noi, ma anche per le strutture sanitarie che contano su di noi e che non possono così fare programmazione".

Il Comitato nazionale aspiranti specializzandi chiede alle Istituzioni "impegno per l'organizzazione e la gestione ottimale del prossimo concorso nazionale, preservando meritocrazia e trasparenza; l'adozione di un piano triennale di finanziamento di un contingente di contratti di formazione specialistica necessario a colmare il gap tra numero di laureati e sbocchi nel post laurea (specializzazione e corsi di medicina generale) e per tutelare il diritto allo studio, l'organizzazione di corsi di preparazione gratuiti al test di ammissione in carico alle Università".

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