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Roma, incendio al San Camillo: muore paziente. Lorenzin: "Evento imprevedibile" /Foto - Video

02 maggio 2016 | 10.37
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Incendio al San Camillo (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
Incendio al San Camillo (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)

Si cerca di fare luce sulle cause dell'incendio nel Reparto di Medicina dell'ospedale San Camillo di Roma che nella notte fra sabato 30 aprile e domenica 1 maggio ha provocato la morte di un paziente 65enne, al quale era stato amputato un piede, e l'evacuazione di 2 piani della struttura.

"E' stato un evento imprevedibile" a cui "il personale, bravissimo, ha reagito in modo tempestivo, con grande professionalità di tutti: un'ora dopo l'incendio, già il reparto era di nuovo operativo", ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che questa mattina ha visitato la struttura capitolina, incontrando anche il direttore generale Antonio D'Urso e il paziente che condivideva la stanza con l'uomo rimasto vittima del rogo e che allertato gli operatori sanitari.

Il ministro ha spiegato che il paziente sopravvissuto è sotto choc ed è assistito da uno psicologo. "Il personale ha dimostrato una grandissima professionalità", ha ribadito Lorenzin, sottolineando la vicinanza alla famiglia della vittima e a tutto l'ospedale. "Le procedure d'allarme sono scattate nei tempi giusti - ha precisato il ministro - tanto che è stato possibile riprendere rapidamente il lavoro".

"L'ospedale San Camillo è perfettamente funzionante. Non conosciamo ancora le cause dell'incendio. Comunque tutti i pazienti sono stati trasferiti in altre parti del nosocomio o in altre strutture. La situazione è sotto controllo grazie al grande lavoro da parte di tutti", ha poi spiegato Lorenzin, intervenendo via skype all'Ismett di Palermo. E ha ribadito: ''Gli operatori sanitari hanno lavorato in modo egregio, e molti non hanno usufruito del giorno di riposo, proprio per aiutare i colleghi''. 

"Non sappiamo spiegarci le cause" del rogo, ha detto all'Adnkronos Salute Antonio D'Urso (Video), direttore generale dell'ospedale San Camillo di Roma. "I materiali della stanza sono classificati come resistenti al fuoco, il letto non era elettrico e non c'erano materiali elettrici in funzione. Nessun corto circuito è stato rilevato. E' inspiegabile - ha affermato D'Urso - Questo è il risvolto ancora amaro di tutta la drammatica vicenda. L'indagine della magistratura è in corso anche per questo". Sulle cause della tragedia "siamo confusi ma, in ogni caso, con molta fatica, siamo operativi. E il personale è stato ed è davvero encomiabile".

"Non riusciamo a capire - ha continuato - quale potrebbe essere stata la scintilla né il materiale che si è 'comportato' da combustibile. Nulla nella stanza aveva caratteristiche per innescare la fiamma né per alimentarla". D'Urso ha precisato che "le squadre tecniche ci dicono che appena è scattato l'allarme antincendio sono state bloccate, automaticamente, l'alimentazione di energia e ossigeno. Come prevedono le procedure".

Le informazioni già raccolte indicano che "a mezzanotte e nove minuti è scattato l'allarme. Il personale è intervenuto subito. Ha messo in salvo il primo paziente mentre, purtroppo, nulla è stato possibile per il degente deceduto. Successivamente, si sono occupati di spegnere l'incedio e di evacuare le corsie, secondo le procedure di esodo".

D'Urso ha precisato anche che "il personale era in numero congruo (2 infermieri per 17 ricoverati). Inoltre, in situazioni di emergenza come questa, anche il personale del reparto vicino partecipa - ed ha partecipato - attivamente alle procedure di esodo. Oltre al personale di reparto sono intervenuti gli uomini della squadra di emergenza. Cinque persone formate ad hoc, per la gestione di queste situazioni, che h24 presidiano l'ospedale", ha concluso il direttore generale.

Questa mattina anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è recato sul posto dove ha incontrato il direttore generale dell'ospedale D'Urso e gli operatori che sono intervenuti dopo l'incidente.

Sul caso il Codacons presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di inibire l'accesso agli ispettori ministeriali e di indagare per concorso in omicidio colposo. L'inchiesta è affidata al pubblico ministero Silvia Sereni. Il magistrato che per il momento ipotizza, appunto, l'accusa di omicidio colposo contro ignoti ha affidato le indagini alla polizia ed ha chiesto ai vigili del fuoco una relazione sull'accaduto.

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