Bimbi all'asilo nido solo se vaccinati. E' l'obiettivo a cui punta il progetto di legge depositato oggi da Patto Civico in Regione Lombardia. Un'iniziativa che si inserisce nella scia di analoghi progetti allo studio in Emilia e Toscana. Un unico articolo suddiviso in tre commi in cui si prevede che i Comuni siano obbligati ad accertare, all'atto dell'ammissione in strutture pubbliche e private accreditate, che i bambini siano stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la relativa certificazione. E in caso di mancata presentazione del documento, scatta il rifiuto di ammissione del piccolo al nido. Nel pdl si prevede inoltre che il Comune comunichi il fatto entro 5 giorni all'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e al ministero della Salute. L'ultimo comma fa salva l'eventuale adozione da parte dell'autorità sanitaria di interventi di urgenza.
Il pdl che punta a vincolare l'iscrizione dei bambini nei nidi lombardi all'assolvimento dell'obbligo vaccinale, spiega Umberto Ambrosoli che è primo firmatario insieme al capogruppo di Patto Civico Roberto Bruni, è "un provvedimento pensato soprattutto in un'ottica di tutela della salute pubblica oltre che dei singoli. Le vaccinazioni rappresentano il progresso e hanno consentito negli anni di debellare malattie molto pericolose, spesso fatali. Purtroppo una crescente diffidenza nei confronti di questo presidio medico fondamentale, costruita su speculazioni antiscientifiche e false informazioni, rischia di compromettere la cosiddetta immunità di gregge, che permette di contenere la circolazione dei microrganismi responsabili. È un fenomeno che va prevenuto: noi riteniamo occorra garantire ai piccoli, cioè proprio a coloro che sono più a rischio, di poter accedere a una vita di comunità come quella dell'asilo in tutta sicurezza. E per farlo è necessario che le vaccinazioni obbligatorie siano considerate imprescindibili ai fini della frequenza".
Contestualmente alla presentazione del pdl, Roberto Bruni ha scritto agli altri capigruppo in Consiglio chiedendo di aderire alla proposta. "I dati - sottolinea Bruni - indicano con evidenza che anche la Lombardia è al limite della soglia di sicurezza del 95% rispetto alle quote di vaccinati e che, come per il resto del Paese, le percentuali sono in diminuzione. Ci è sembrato quindi doveroso intervenire e lo abbiamo fatto con l'unico strumento a nostra disposizione per le competenze specifiche del Consiglio".
Ora, aggiunge il consigliere, "chiediamo a tutti i gruppi consiliari di sottoscrivere il progetto di legge: è chiaramente auspicabile la massima condivisione di questa proposta a sostegno della promozione di una 'cultura vaccinale' che veda la nostra Regione in prima linea".