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Parma, migliorano i ricoverati con legionella: finora 40 casi

12 ottobre 2016 | 18.57
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(Fotogramma)
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Nessun nuovo caso oggi è positivo alla legionella a Parma, e un paziente, già ricoverato nei giorni scorsi, è risultato negativo all’antigene per legionella ieri nel tardo pomeriggio: "Scende così a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio", rilevano in una nota congiunta l'Azienda Usl di Parma e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Scendono inoltre a 11 le persone ricoverate all’ospedale Maggiore di Parma per polmonite da legionella, con tre pazienti dimessi nella giornata di oggi.

"Tutti i pazienti in cura all’Azienda Ospedaliero-Universitaria risultano in miglioramento: cinque sono prossimi alle dimissioni", fanno sapere i sanitari, mentre per gli altri sei le condizioni sono date dai sanitari in lieve miglioramento. E’ in deciso miglioramento, e verrà dimessa a breve, anche la persona ricoverata all’ospedale Santa Maria di Borgotaro. I sintomi più frequenti della legionellosi o malattia dei legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. "In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia".

Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull’accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all’indirizzo e-mail infolegionella@ausl.pr.it. Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it e la pagina Facebook @auslparma.

Ma come si previene la diffusione della legionellosi? "E' necessario - raccomandano gli esperti - far scorrere l’acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell’uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi-getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia 'a telefono' non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d’acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L’acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purché si seguano le indicazioni sopraindicate".

"Non ci sono pericoli nell’utilizzo di elettrodomestici che scaldano l’acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori - conclude la nota - si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili. Si ribadisce che l’acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente".

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