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"Il piccolo Charlie potrà morire". L'Alta Corte inglese dà ragione ai medici

12 aprile 2017 | 12.41
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(Fotogramma)
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Il piccolo Charlie soffre troppo e i medici potranno lasciarlo morire. L'Alta Corte inglese si è espressa così sul caso del bimbo di 8 mesi al quale è stata diagnosticata una sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, malattia rara che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare.

I camici bianchi del Great Ormond Street Hospital di Londra si sono rivolti ai giudici perché convinti che il bambino sia senza speranze, per l'assenza di una terapia accettata contro la patologia di cui soffre. Mentre i genitori di Charlie, Connie Yates e Chris Gard, vogliono provare a sottoporlo a un trattamento sperimentale negli Stati Uniti e hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese. L'Alta Corte ha dato ragione ai sanitari: potranno interrompere i supporti vitali al bimbo. Una decisione contro cui la famiglia intende ricorrere in appello, riferisce la Bbc online.

'Mr Justice' Nicholas Francis spiega di avere preso la decisione "con la più profonda tristezza nel cuore", ma nella "piena convinzione" che fosse nel migliore interesse del bambino. Ha inoltre reso onore alla "campagna coraggiosa e dignitosa" dei genitori, alla "dedizione assoluta verso il loro meraviglioso bambino, fin dal giorno in cui è nato". Il giudice, che ha visitato il piccolo in ospedale, si dice consapevole che "questo è il giorno più nero per la mamma e il papà di Charlie. Il mio cuore è con loro".

I genitori del bimbo si dicono "devastati" dal pronunciamento dell'Alta Corte, che hanno accolto fra le lacrime. Come riporta Laura Hobey-Hamsher, legale della famiglia, non riescono a capire "perché i giudici non hanno voluto concedere a Charlie nemmeno una possibilità di trattamento". Ci sarà tempo 3 settimane per fare ricorso e fino ad allora, assicurano i vertici del Great Ormond Street Hospital, il bambino verrà mantenuto in vita. La campagna della famiglia ha permesso di raccogliere 1,25 milioni di sterline da oltre 80 mila donatori.

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