Nulla da fare per Isaiah Haastrup, il bambino inglese di 12 mesi con gravissimi danni al cervello, mantenuto in vita da un respiratore sin dalla nascita. La Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha dichiarato inammissibile il ricorso dei genitori, che chiedeva di continuare il trattamento salvavita e di ribaltare così il verdetto dell'Alta Corte britannica, secondo il quale il supporto vitale per il piccolo andava interrotto.
La sentenza, che è definitiva, è arrivata oggi da tre giudici della Corte, che hanno trattato il caso come una priorità. La bocciatura è stata motivata dal fatto che "non si è verificata alcuna violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo", si legge in una nota della Cedu.
Isaiah non può respirare o muoversi autonomamente dopo aver subito lesioni cerebrali "catastrofiche" a causa della mancanza di ossigeno alla nascita. È dipendente dal ventilatore, ha un livello di coscienza profondamente compromesso, è cieco, sordo e soffre di distonia, che potrebbe causare dolore, secondo gli esperti medici di cinque ospedali che lo hanno esaminato.