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Vaccini, Gimbe: consenso politico non sia più importante di salute bimbi

06 agosto 2018 | 11.12
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"Il crescente dissenso sui social nei confronti della linea 'morbida' della ministra Grillo, ripetutamente sollecitata ad abolire l’obbligo vaccinale, ha spinto le frange estreme a tentare uno scellerato 'colpo di coda', incurante delle conseguenze per la salute dei bambini. Il silenzio del premier Conte e i proclami dei vicepremier Salvini e Di Maio continuano a ignorare la scienza, per cui solo i tempi ristretti per approvare il decreto milleproroghe potranno tutelare la salute dei bambini". Questo il quadro delineato dalla Fondazione Gimbe, che interviene sulla questione 'obbligo sì, obbligo no', dopo le polemiche suscitate dall'approvazione della proroga all'anno scolastico 2019-20.

"Nel contratto di Governo siglato da Lega e Movimento 5 Stelle - ricorda Gimbe - ai vaccini è dedicato un solo paragrafo, dal quale emergono tre intenzioni politiche fondamentali: garantire le necessarie coperture vaccinali al fine di tutelare la salute, non solo dei singoli, ma anche della collettività; affrontare la tematica del giusto equilibrio tra il diritto alla salute e quello all’istruzione; tutelare i bambini a potenziale rischio di esclusione sociale".

"Nonostante le posizioni individuali dei parlamentari nei confronti della Legge Lorenzin - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - il contratto di Governo non contiene affatto posizioni anti-vax: sicuramente annuncia un superamento della normativa vigente, ma non garantisce affatto le rivoluzioni disinvolte e immediate richieste da una consistente frangia dell’elettorato, in primis l’abolizione dell’obbligo vaccinale", sottolinea.

Con l’imminente avvio del nuovo anno scolastico, il ministro della Salute il 5 luglio ha emanato una circolare per consentire l’ingresso a scuola con un’autocertificazione di avvenuta vaccinazione. "Una linea - sostiene Cartabellotta - ritenuta 'troppo morbida' dalle frange più estreme del Parlamento, che il 2 agosto hanno forzato la mano approvando due emendamenti identici che posticipano all’anno scolastico 2019-2020 l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie come requisito per l'ammissione alle scuole dell'infanzia".

"Purtroppo - puntualizza Cartabellotta - gli strumenti che la politica sta mettendo in campo dimostrano che la scienza non riveste alcun ruolo in queste decisioni. Considerato che il ministro della Salute non è stato consultato sulle potenziali conseguenze per la salute dei bambini e nonostante il franco dissenso espresso anche da numerosi parlamentari della maggioranza, è evidente che l’unico obiettivo degli emendamenti è quello di tenersi ben stretta una consistente frangia di elettori". In questo "contesto surreale di mancato rispetto dei ruoli istituzionali, oltre che di metafore vergognose sulle pratiche vaccinali che umiliano professionisti sanitari, mamme e bambini - prosegue - all’assordante silenzio del premier Conte fanno eco solo i convergenti proclami dei suoi vice: 'Educare e non obbligare', dice Salvini, e 'La scuola non è il luogo per obbligare i bambini a fare i vaccini', afferma Di Maio".

"Per fortuna - evidenzia Cartabellotta - il tempo gioca nell’interesse della salute dei bambini italiani: con le imminenti ferie parlamentari il riveduto Dl Milleproroghe, in scadenza il 24 settembre, potrebbe non essere approvato prima dell’inizio dell’anno scolastico, vanificando questo scellerato 'colpo di coda'. Rimane, in ogni caso, l’amara consapevolezza che la ricerca spasmodica del consenso elettorale, il mancato rispetto dei ruoli istituzionali e il totale disinteresse per dati ed evidenze scientifiche rappresentano una miscela letale per la salute delle persone", conclude.

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