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Migranti, Vella: "Mie dimissioni da Aifa? Serviva atto concreto"

27 agosto 2018 | 14.02
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Attestati di stima e solidarietà da tutto il mondo a Stefano Vella, dopo le dimissioni da presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), decise per esprimere la contrarietà alle scelte del Governo rispetto ai migranti e in particolare per il caso della nave Diciotti. La vicenda è stata pubblicata anche sulla edizione europea del quotidiano 'Politico': "Molti colleghi che lo hanno letto mi hanno inviato i loro attestati di stima. Ma ho ricevuto solidarietà anche da colleghi di Stati Uniti e Africa", spiega Vella all'AdnKronos Salute.

Anche sui social la notizia ha avuto molta eco. "Non pensavo, francamente, a un'iniziativa mediatica - precisa Vella - Si è trattata di una scelta molto personale dovuta alla mia necessità di esprimere un dissenso che non fosse fatto solo di parole. Ho ritenuto opportuno dimettermi per fare un atto concreto e anche importante. Non ci si dimette da una carica pubblica prestigiosa a cuor leggero. E' anche un sacrificio economico - evidenzia - ma non avrebbe avuto senso limitarsi a una dichiarazione di principio. Per me, che mi occupo da anni di salute globale, era necessario esprimere la mia contrarietà alle politiche di governo che portano a situazioni come quelle della nave Diciotti, ma anche come l'Acquarius. E a tutte quelle che potrebbero ancora accadere. Ognuno deve poter fare la sua parte, anche per quanto riguarda il dissenso, nell'ambito delle proprie attività e responsabilità".

Nella lettera - datata 25 agosto e indirizzata alla ministra della Salute Giulia Grillo e agli assessori alla Sanità delle Regioni - Vella sottolinea che gli ultimi accadimenti, dall'Acquarius alla Diciotti, "rendono deontologicamente incompatibile la mia permanenza ai vertici di una istituzione che si occupa di salute, inclusa quella delle persone più fragili e marginalizzate".

"Non è mia intenzione, ovviamente, in questa sede - puntualizza - entrare nelle scelte politiche di un Governo legittimamente eletto dai cittadini del nostro Paese. Un Governo che, tuttavia, nel portare avanti il condivisibile principio di un'equa accoglienza dei migranti tra tutti gli Stati dell'Unione europea, mette di fatto a repentaglio la vita di persone che hanno avuto la sventura di nascere in Paesi economicamente". La ministra Grillo, al momento, non ha voluto rilasciare alcun commento.

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