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Ancora due morti di morbillo

27 settembre 2018 | 19.32
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

In tutta Italia, dall'inizio del 2018, i casi di morbillo sono 2248, secondo un trend che fa registrare una diminuzione generale dei casi in tutto il Paese. L'ultimo bollettino della sorveglianza integrata morbillo-rosolia, diffuso dall'Istituto superiore di sanità, registra però due morti fra pazienti adulti. Due persone di 29 e 51 anni, decedute in Sicilia, rispettivamente nei mesi di giugno e maggio, in prossimità del picco di massima incidenza, registrato nei mesi di aprile e maggio 2018 con più di 400 casi per mese.

Entrambe le vittime, la cui morte è avvenuta per arresto cardiocircolatorio, non erano vaccinate e presentavano, al momento dell'infezione, alcune patologie di base che ne compromettevano il sistema immunitario. I due decessi sono stati resi noti adesso - spiega la nota dell'Iss - poiché, nonostante la sorveglianza preveda l'aggiornamento degli esiti a distanza di circa 30 giorni dalla segnalazione, a volte l'accertamento della causa di morte può richiedere tempi più lunghi. Sono coinvolte gran parte delle Regioni italiane, anche se la maggior parte delle segnalazioni vengono dalla Regione Sicilia, con 1.116 casi e un'incidenza pari a 333 casi per milione di abitanti.

Sale a 6 dunque il numero dei decessi nel 2018. Dal bollettino emerge anche che circa un quinto dei casi (429) sono stati segnalati in bambini di età inferiore a 5 anni, di cui 138 avevano meno di 1 anno, e l’età mediana dei casi è pari a 25 anni. Il 91,1% dei casi totali non era vaccinato al momento del contagio e il 5,5% aveva effettuato una sola dose di vaccino. La metà dei casi ha sviluppato almeno una complicanza e quasi il 60% è stato ricoverato.

Questi dati - continua la nota - ribadiscono l'importanza della vaccinazione come misura di prevenzione in generale e, in particolare, nei bambini e nei giovani adulti. Infatti, in Italia, il morbillo ha ancora un impatto di salute elevato in termini di complicanze e decessi.

Nonostante l'aumento delle coperture vaccinali nel 2017 faccia ben sperare soprattutto nella riduzione dei casi nei bambini molto piccoli, ricorda l'Iss, è necessario mettere in atto iniziative supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni (adolescenti, giovani adulti, soggetti a rischio) e aumentare anche la consapevolezza dell'importanza della vaccinazione anche tra gli operatori sanitari tra i quali si registra ancora un numero elevato di casi (334 nel 2017 e 98 nel 2018).

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