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Treviso, il medico (e sindaco) che scrive le ricette in dialetto

04 ottobre 2018 | 15.54
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Treviso, il medico (e sindaco) che scrive le ricette in dialetto

Le ricette scritte in dialetto veneto per renderle comprensibili agli anziani di Santa Lucia di Piave (Treviso). Sopratutto per come fare la terapia. "Mesa al di par cuatro di, dopo te vien a controllo", è uno dei suggerimenti scritti da Riccardo Szumski, medico di famiglia e sindaco di Santa Lucia di Piave. Le ricette le scrive usando il dialetto per quei pazienti più anziani che si trovano più a loro agio con l’idioma locale. Per ora nessuno si è lamentato né i farmacisti né i pazienti. Anche se l’Ordine provinciale ha chiesto spiegazioni. Su Facebook il camice bianco ha postato una ricetta con scritto: "Un al dì par zincue dì, dopo mesa al dì par catro dì" ovvero "una al giorno per cinque giorni, dopo mezza al giorno per quattro giorni".

La notizia è rimbalzata tra i partecipanti al 75.esimo congresso nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) in corso a Cagliari. "Se si visita a Napoli il Museo delle arti sanitarie ci sono le ricette di S.Giuseppe Moscati e vi invito ad andarle a leggerle, sono scritte nel linguaggio del paziente. Io chi sono per mettere in discussione un santo? - riflette Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg - Se l'azione del collega vuole avere un significato di ulteriore autonomia non mi fa piacere. Se invece è un modo per far arrivare le informazioni al meglio al paziente potrebbe aiutare. Il medico - ricorda Scotti - ha l’obiettivo di dare al paziente, nella migliore capacità di comprensione, il messaggio corretto, che però lo debba scrivere mi pare strano".

Da un punto di vista dell’Ordine dei medici potrebbe essere sanzionato il dottore? "Un articolo dell’Ordine dice molto chiaramente che il medico deve mettere il condizione l’assistito che ha di fronte di comprendere - risponde Il segretario della Fimmg - quindi formalmente vedo difficile un tipo di intervento disciplinare. Se questo medico, che è anche sindaco, vuole confondere professione e politica mi dispiace per lui. La professione medica la considero superiore".

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