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Vaccini, espulsioni e multe in agguato

11 marzo 2019 | 13.22
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Le eventuali misure per chi non presenterà la certificazione scatteranno da domani. Ma secondo i dati del ministero sul primo semestre 2018, in diversi casi è stata raggiunta e superata la soglia minima raccomandata dall'Oms pari al 95%

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Tecnicamente il termine ultimo della proroga per presentare la documentazione attestante le vaccinazioni scade oggi, visto che il 10 marzo era domenica. Lo precisa il ministero della Salute, avvertendo che le eventuali misure per chi non presenterà la certificazione scatteranno dunque da domani. In ogni caso, come fa sapere all'Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), "la situazione è più tranquilla di quanto si possa pensare. Fare una stima è difficile. I bambini non vaccinati sono molto pochi e una mia stima che verificheremo nei prossimi giorni è di qualche centinaio in tutta Italia. Ma ribadisco, lo sapremo per certo tra qualche giorno". "E mi conforta - ha aggiunto - che anche il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi ritenga che si tratti più di un fenomeno mediatico che di qualcosa di sostanziale. E il sottosegretario, come me, crede sia comunque una buona occasione per compiere un monitoraggio".

Nel frattempo, secondo quanto risulta da una rilevazione di medio termine effettuata dal ministero della Salute appositamente per valutare l'impatto della Legge sulle vaccinazioni obbligatorie nelle coorti di bambini nati negli anni 2015, 2014 e 2010, le coperture vaccinali dei bambini in Italia rispetto ai dati al 31 dicembre 2017. In diversi casi è stata raggiunta e superata la soglia minima raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità pari al 95%. In particolare, la copertura nazionale relativa ai bimbi nati nel 2015 nei confronti della polio supera il 95% (95,46%), guadagnando un +0,85% rispetto alla rilevazione al 31 dicembre 2017; superano la soglia del 95% anche le coperture registrate in 13 Regioni. Il dato sulla polio è utilizzato per misurare anche la copertura della vaccinazione esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, Hib, epatite B). L'aumento è ancora più marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 94,15%, con un +2,30%; sei le regioni che superano il 95% e altre tre vi si avvicinano. In aumento anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (90,90% al 31 dicembre 2017 vs 91,98% al 30 giugno 2018) e anti-meningococcica C (82,64% vs 87,77%).

Ma come sarà la prossima legge in discussione in Parlamento? "Non un atto di urgenza, come quello di Lorenzin - risponde Grillo - ma una normativa-quadro basata sui dati epidemiologici del Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Usare l'obbligo è un fatto politico, non scientifico. Bisogna agire in base alle condizioni epidemiologiche: oggi ci potrebbe essere bisogno di introdurlo contro una malattia, domani contro un'altra".

La legge Lorenzin "è stata una misura emergenziale - prosegue il ministro - nata dalla necessità di colmare un gap di coperture creatosi in diversi anni precedenti e da quella di rispondere all'epidemia di morbillo. I dati sono migliorati per i nuovi nati, ma il dl Lorenzin non può incidere sui giovani adulti vulnerabili, quelli fuori dall'età scolastica. Questa è la critica principale a quella legge: aver puntato tutto e solo sull'obbligo sperando che bastasse. Sulla consapevolezza, più che l'obbligo in sé ha funzionato il dibattito che si è scatenato in questi anni".

Se fosse in vigore la nuova legge, come ci si comporterebbe con il morbillo? "C'è un'epidemia in atto - puntualizza Grillo - E quindi sul morbillo bisogna tenere misure obbligatorie. Ma dobbiamo anche lavorare per convincere i cittadini a fare una cosa positiva per la loro salute, non imporre". Il nuovo Piano anti morbillo prevede l'obbligo di vaccinazione per concorsi come quelli per le forze dell'ordine, misure "in parte già esistenti, ma inserite in diverse norme. Vanno quindi messe a sistema. E' imbarazzante che nel nostro Paese siano morti di morbillo degli adulti. Significa che il tema è stato trascurato per troppi anni". Infine, sulle critiche dai no vax il ministro precisa: "Mi dispiace che a suo tempo qualcuno abbia confuso la nostra contrarietà al decreto Lorenzin con una contrarietà ai vaccini. Ho le spalle forti e sono coerente".

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