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Rbm Assicurazione Salute: "Modello integrativo può affiancare Ssn"

10 ottobre 2019 | 15.03
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"La tutela della salute è un diritto fondamentale, l’articolo 32 è uno dei pilastri della nostra Costituzione e caratterizza l’impianto del welfare del nostro Paese. In questa ottica l’augurio è che chi ha assunto nuove responsabilità di governo includa in una valutazione di sostenibilità del sistema sanitario tutti coloro che hanno a cuore la salute dei cittadini". È l’auspicio di Marco Vecchietti, Amministratore delegato e direttore generale di Rbm Assicurazione Salute, rivolto al ministro della Salute Roberto Speranza, a margine della tavola rotonda dell’evento ‘Lo stato di salute dei cittadini e del sistema salute in Italia’, al Forum Sistema Salute alla stazione Leopolda di Firenze (VIDEO).

"L’articolo 32 indica infatti un obiettivo e non uno strumento, ovvero la tutela della salute pubblica come diritto fondamentale e identifica nel Ssn uno degli strumenti ma non l’unico per attuare questo diritto. In questa ottica - evidenzia Vecchietti - credo che sia necessario tenere conto che negli anni, dalla fondazione del Ssn, le modalità di cura e le opportunità per i cittadini di rimanere in salute si siano molto ampliate. Per questo è opportuno affiancare al Ssn anche altre forme come la sanità integrativa che può aiutare il cittadino di fronte alla necessità di pagare di tasca propria le prestazioni sanitarie. Accedere quindi ad un sistema che seppur gestito da un privato ha come obiettivo il diritto alla salute".

Nel suo intervento, Vecchietti ha poi ricordato che "la spesa sanitaria privata dei cittadini italiani in questi anni è cresciuta costantemente. Tra il 2013 e il 2019, in particolare, l’incidenza sui redditi è passata dal 2,73% al 3,30% a testimonianza di una necessità di finanziamento da parte dei singoli sempre più significativa".

"Gestire la spesa sanitaria privata vuol dire, in altri termini, riuscire a garantire agli italiani una maggiore uguaglianza e accessibilità alle cure, risolvendo il problema delle liste di attesa e della migrazione sanitaria - rimarca Vecchietti - intercettando così quei bisogni dei cittadini che sono legati non solo alla permanenza in vita ma soprattutto alla permanenza in vita con uno stato di salute idoneo".

"Sarebbe sbagliato pensare - osserva Vecchietti - che la spesa sanitaria privata sia quella dei redditi più elevati. In realtà, nella maggior parte dei casi, a integrare di tasca propria le prestazioni erogate dal Ssn sono i cittadini con maggiore fragilità economica e condizioni di salute più difficili come i cronici, i non autosufficienti e coloro che sono affetti da patologie gravi ma continuative. Per loro - conclude - il bisogno di finanziamento aggiuntivo è sempre più presente, dato che oggi le cure sono in grado di dare maggiore continuità alla vita degli individui, anche di fronte a malattie gravi".

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