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Influenza, da Nord a Sud via ai vaccini ma non in Sardegna

29 ottobre 2019 | 12.13
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Entro i primi di novembre quasi tutti i medici di famiglia avvieranno le sessioni di vaccinazione. Ma i camici bianchi sardi non hanno notizie delle date di consegna. Un problema si riscontra anche in alcune limitate zone del Veneto

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Vaccini antinfluenzali disponibili o in arrivo negli ambulatori dei medici di famiglia del Paese, da Nord a Sud, ad eccezione della Sardegna, dove i camici bianchi non hanno notizie delle date di consegna. E in alcune aree del Veneto, in lieve ritardo sugli arrivi delle dosi. In generale, però, la distribuzione dei primi stock destinati ai singoli medici si è conclusa ieri. Ed entro i primi giorni di novembre quasi tutti avvieranno le sessioni di vaccinazione, già iniziate in diverse aree: "In Friuli, ad esempio, le consegne sono state fatte il 24 ottobre, in alcune zone del Lazio il 26 ottobre, a Bologna la scorsa settimana, a Milano città dal 21 ottobre", elenca Tommasa Maio, responsabile della rete vaccini della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

"Rispetto allo scorso anno - spiega Maio, che ha fornito i dati della rete vaccini Fimmg aggiornati in tempo reale all'Adnkronos Salute - quando il ritardo nelle consegne si è protratto oltre metà novembre, abbiamo fatto un passo avanti. Dal quadro fornito dai referenti provinciali emerge un evidente miglioramento in tutte le Regioni, fatto salvo per la Sardegna dove i responsabili provinciali riferiscono di non avere notizie sulle date di consegna e non si è definito, con le istituzioni sanitarie locali, un protocollo con i medici di famiglia. Un problema di consegne si riscontra anche in alcune limitate zone del Veneto, ma si tratta di un inconveniente che dovrebbe risolversi entro la prima settimana di novembre".

Le ragioni dei miglioramenti riscontrati quest'anno, sottolinea Maio, sono dovute, principalmente, "all'avvio in tempi utili delle procedure di approvvigionamento. Questo ci permetterà di scegliere il momento giusto per vaccinare i nostri pazienti. Come dovrebbe essere possibile sempre ".

Per Maio, infatti, "serve lavorare sulla programmazione che, nel caso dell'influenza, è più che possibile. Si tratta di una malattia epidemica che si presenta sempre nello stesso periodo. Tutto è assolutamente programmabile con largo anticipo. E la vaccinazione è fondamentale, perché l'influenza non va sottovalutata: ogni anno ci sono morti e conseguenze gravi. Fortunatamente i pazienti sembrano più sensibili: ci sollecitano per la vaccinazione. Ciò significa che si è invertito il trend, c'è più consapevolezza. E il sistema sanitario deve rispondere migliorando il più possibile l'organizzazione".

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