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Coronavirus, staminali contro Covid-19: primi dati positivi

04 marzo 2020 | 17.37
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Una donna cinese di 65 anni con una forma grave di infezione sarebbe migliorata dopo aver ricevuto una terapia a base di cellule staminali

(Afp)
(Afp)

Una donna cinese di 65 anni con una forma grave di Covid-19 sarebbe migliorata dopo aver ricevuto una terapia a base di cellule staminali. A riportarlo è il 'South China Morning Post': la paziente ha lottato per la vita nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Baoshan di Kunming, la capitale della provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, per quasi due settimane dopo aver contratto la malattia causata dal coronavirus.

Ma secondo un articolo pubblicato da un team di ricercatori dell'Università di Kunming guidato da Hu Min, appena 4 giorni dopo aver ricevuto una prima infusione di cellule staminali cordonali, la donna è riuscita ad alzarsi dal letto e camminare. "Anche se si tratta di un solo caso, potrebbe essere molto importante per ispirare pratiche cliniche simili nel trattamento di pazienti con Covid-19 in condizioni critiche", affermano gli esperti su Chinaxiv.org, una piattaforma per il rilascio di dati e documenti scientifici per la revisione paritaria fra esperti. Un altro gruppo ha pubblicato i risultati delle infusioni di staminali mesenchimali su 7 pazienti affetti da Covid-19 (1 in condizioni molto gravi, 4 gravi e 2 lievi). I 7, trattati allo YouAn Hospital di Pechino, avrebbero visto migliorare il proprio stato di salute.

"Questi studi - commenta Giuseppe Mucci, Ceo di Bioscience Institute, azienda di San Marino attiva nella crioconservazione delle staminali - confermano l'efficacia e la sicurezza delle cellule staminali mesenchimali nel trattamento di condizioni critiche di deficienza immunitaria associate anche ad alti livelli di infiammazione sistemica. Le proprietà immunomodulanti e anti-infiammatorie di queste cellule nel trattamento dei processi degenerativi dell'apparato respiratorio sono già state confermate da 15 studi clinici completati e sono oggetto di esplorazione di oltre altri 50. Dagli studi risulta evidente che queste cellule, nel trattare il processo degenerativo dell’apparato respiratorio, non sono sostituibili con alcun farmaco".

Le cellule staminali mesenchimali - evidenzia Bioscience Institute - agirebbero migliorando il microambiente polmonare, inibendo l'attivazione eccessiva del sistema immunitario, promuovendo la riparazione dei tessuti, proteggendo le cellule epiteliali degli alveoli nei polmoni, prevenendo la fibrosi polmonare e migliorando la funzionalità dei polmoni. Possono essere ottenute facilmente da un campione di grasso, ma per espanderle fino alle quantità necessarie per l'infusione sono necessarie da 2 a 3 settimane; per questo è utile averne una scorta crioconservata.

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