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Fontana: "Siamo sulla via giusta"

28 aprile 2020 | 19.38
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"Graduale uscita dall'emergenza"

(Fotogramma)
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"Siamo sulla via giusta, ci stiamo indirizzando su una graduale uscita da questa situazione veramente incredibile. Questo lo si deve all'impegno dei nostri cittadini dimostrato in questi mesi di privazione di parte delle nostre libertà e alla capacità che hanno dimostrato di rispettare le imposizioni date". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in diretta su Facebook. "Credo che lo stesso impegno lo si debba dimostrare per la ripresa dell'attività. Dovremo mantenere certi comportamenti che saranno fondamentali per evitare che il virus possa ricominciare a diffondersi", ha aggiunto.

CONTE - Io assolutamente non credo" che il premier Giuseppe Conte sarebbe stato d'intralcio se fosse venuto a Bergamo nei primi giorni dell'emergenza. Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni di 'Radio Lombardia'. Poi, commentando alcuni aspetti del documento sulla fase 2 consegnato ieri sera al presidente del Consiglio, Fontana ha spiegato: "Il primo punto è legato al trasporto pubblico locale. Abbiamo bisogno di avere delle regole certe su chi fa controlli, sulla titolarità che le persone che fanno i controlli hanno di fare certe imposizioni o di negare magari l'accesso a qualcuno". Il secondo punto, "che ritengo estremamente importante - ha detto ancora - è quello legato ai rapporti che in certe famiglie esistono quando i due genitori vanno entrambi a lavorare e ci sono bambini piccoli. Non essendoci asili nido e scuole, hanno bisogno di trovare qualcuno che dia loro la possibilità di avere una vita normale". Quindi ha aggiunto: "Ho fatto una serie di proposte al premier Conte e la prima risposta che ho letto oggi è che quelli che erano i cosiddetti 'spazi estivi' e che in un primo momento erano state esclusi dal governo, pare vengano presi in considerazione. Quella può essere una strada, così come prevedere un congedo parentale che venga sostenuto economicamente dal governo. Ci sono un po' di proposte che abbiamo fatto ma che dovranno essere prese in considerazione a breve perché il 4 si sta avvicinando". In particolare, sul congedo parentale, "dovrà esserci qualcuno per integrare lo stipendio che il genitore non può incassare - ha fatto notare il governatore lombardo - visto che non ci sono servizi sociali che permettano ai bambini di essere in compagnia di altri adulti".

LA FINE DELL'INCUBO - "I dati sui dimessi dalle terapie intensive e dagli ospedali sono i due aspetti che ci lasciano intravedere un esito positivo dell'evoluzione dell'emergenza. Stiamo andando nella direzione giusta e grazie ai comportamenti che molto responsabilmente i nostri cittadini stanno mantenendo stiamo arrivando alla fine di questo incubo". "Credo si debba insistere negli ultimi giorni di questa settimana - ha sottolineato Fontana - e poi, anche quando da lunedì la vita sarà più libera, ritengo si debbano mantenere gli indirizzi e le imposizioni che vengono presentate. Dobbiamo dire grazie ai cittadini per quello che abbiamo fatto ma è necessario ancora impegno per quello che dovranno fare in questa nuova situazione, perché dobbiamo convivere con questo virus". La nuova normalità, "comporterà una serie di piccole rinunce - ha aggiunto il governatore lombardo - meno importanti di quelle che abbiamo dovuto subire in questi mesi, ma ci dovrà imporre degli stili di vita diversi da quelli che abbiamo sempre avuto prima del 20 febbraio. Però è un passo avanti. Se i cittadini continueranno con questo impegno credo che ci sarà anche la fase 3 in cui questo virus scompare. Speriamo comunque che arrivino medicine e vaccini per risolvere il problema in ogni caso".

"NON E' BELLO ESSERE CONSIDERATI UNTORI" - "Non è stato bello sicuramente perché abbiamo affrontato qualcosa che si è verificato solo qui" ha detto il governatore lombardo replicando a chi gli chiedeva se fosse seccato da chi ha bollato i cittadini lombardi come untori. "Il contagio si è diffuso con violenza, non in tutta la Lombardia, ma alcune zone come Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia sono state le più colpite. Qui si sono verificate situazioni impreviste, imprevedibili e difficili da raccontare. Sentirci accusare di essere untori non è sicuramente piacevolissimo".

CERIMONIE RELIGIOSE - "Il presidente Attilio Fontana, ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte con una serie di proposte, avanzate a Regione Lombardia dall'Arcidiocesi di Milano, per chiedere il via libera alle celebrazioni religiose" comunica in una nota la Regione Lombardia. "La missiva - prosegue la nota - contiene una serie di suggerimenti condivisi anche con le autorità sanitarie".

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