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Borrelli: "Con Regione Lombardia ho sempre lavorato bene"

10 giugno 2020 | 15.02
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Il capo della Protezione Civile intervistato dall'Adnkronos: "Ringrazio Cajazzo, con lui collaborazione costante e proficua, bene affidargli riforma welfare"

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''Con la Regione Lombardia ho sempre lavorato bene''. Non ha dubbi il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel giudicare l'impegno della Lombardia guidata da Attilio Fontana nel contrastare la diffusione del coronavirus dopo che inchieste e accuse sono piovute addosso alla Regione. ''Di queste non parlo - dice all'Adnkronos - ma se la Lombardia si è trovata in difficoltà, non si può non notare come le sue strutture siano state colpite oggettivamente da un numero elevatissimo di contagi''.

"Non mi permetterei mai di giudicare quello che è successo - precisa Borrelli - ma quello che mi sento di dire è che con tutte quelle persone con cui sono entrato in contatto, con tutti gli assessori con cui ho interagito ho trovato massima disponibilità e collaborazione''. Anche da parte del direttore generale dell'assessorato al Welfare, Luigi Cajazzo, sostituito ora dal manager sanitario Marco Trivelli. ''Checché se ne dica, o che qualcuno abbia cercato di presentare qualcosa di diverso - sottolinea - posso dire che Cajazzo mi rispondeva, lavorava anche dal letto di ospedale ed è una persona seria''. Borrelli ricorda che "Cajazzo è sempre stato un punto di riferimento dalla Lombardia per la Protezione Civile, con una collaborazione leale e proficua''. Per questo ritiene positivo il nuovo ruolo che la Regione gli ha assegnato: ''Se lo merita, è un ruolo importante, con il compito di curare tutto il tema della riforma e dell'ammodernamento del welfare. Stamane ho parlato con lui e ci tengo a esternare la mia riconoscenza per il lavoro che ha fatto e per il supporto che ci ha dato".

"Non è ancora tempo di bilanci definitivi, perchè il coronavirus non ha ancora mollato la presa, ma un primo consuntivo di quanto fatto fino ad oggi dalla Protezione civile nella fase più calda del coronavirus si può fare: dai soldi raccolti attraverso le donazioni al lavoro record dei volontari in piena emergenza", spiega Borrelli.

''La cifra che abbiamo raccolto attraverso le donazioni - dice ancora all'Adnkronos - è da record, fino ad oggi sul conto corrente della protezione, dedicato a portare supporto e aiuto operativo in tutte le situazioni di difficoltà sono stati versati circa 175 milioni, di cui il grosso, oltre 164 milioni, è stato speso per ventilatori, dispositivi di protezione individuale e trasporto, mentre oltre 9 milioni è la cifra che abbiamo raccolto per sostenere con un fondo le famiglie di medici e infermieri che a causa del coronavirus hanno perso la vita''.

Borrelli sottolinea che questa cifra '' è una dimostrazione della grande generosità da parte dei connazionali per la protezione civile che certo non si è risparmiata''. Borrelli invita a guardare i numeri: ''Anche qui siamo a cifre record, oltre un milione e 200mila giornate uomo di servizio dei volontari, con l'impegno sul territorio di oltre 200mila persone che non si sono mai risparmiate durante tutto tutta questa fase si prima emergenza. Hanno fatto un grande lavoro. Borrelli dedica a tutte queste persone ''un grazie che non sarà mai abbastanza. La protezione civile, dando come sempre il massimo, ha dimostrato ancora una volta come il nostro volontariato organizzato e specializzato sia fiore all'occhiello del Paese''.

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