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Iss, anticorpi Covid nel 23% popolazione località sciistiche Trento

03 luglio 2020 | 14.58
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Dati importanti perché nei mesi di gennaio e febbraio c'è stato rilevante afflusso di turisti

Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

Il 23% della popolazione di cinque località sciistiche della provincia di Trento è risultato avere gli anticorpi per Covid-19. E' quanto emerge da uno studio, condotto dall'Istituto superiore di sanità (Iss) su richiesta della provincia trentina, che risulta "particolarmente rilevante dal momento che le zone hanno visto nei mesi di gennaio e febbraio un rilevante afflusso di turisti", sottolinea l'Iss.

In particolare, lo studio ha rilevato una percentuale di positività del 27,73% a Canazei, del 24,7% a Campitello di Fassa, del 23,61% a Vermiglio, del 20,97% a Borgo Chiese, del 17,81% a Pieve di Bono-Prezzo. Ulteriori indagini in corso - riferisce l'Iss - permetteranno di correlare al meglio questo dato con la situazione epidemiologica locale, e forniranno fondamentali informazioni per lo sviluppo di strategie mirate alla sanità pubblica. Gli studi di sieroprevalenza - ricorda l'Istituto - sono fondamentali per comprendere la dimensione dell’epidemia di Covid-19 sul territorio, che possono anche consentire l'identificazione dei sintomi non evidenti (oppure clinicamente non rilevanti) associati all'infezione da SARS-CoV-2.

Lo studio di sieroprevalenza mirato a stimare la percentuale di individui positivi all'anticorpo anti-Sars-CoV-2 e valutare la diffusione dell'infezione nei 5 comuni della Provincia autonoma di Trento con la più alta incidenza - riferisce ancora l'Iss - ha dunque rilevato la presenza di anticorpi nella popolazione di tutte le età, ad eccezione dei bambini sotto i 10 anni nell’intera area coinvolta, per Comune, per età e per sesso. È stata anche studiata l'associazione di positività anticorpale con sintomi auto-riportati e trasmissione secondaria a contatti ravvicinati di casi Covid-19. Obiettivo secondario è stato testare, in un campione di popolazione, la concordanza dei risultati sierologici con quelli molecolari effettuati sui tamponi di pazienti con sintomi. Lo studio, su circa 6100 sieri, realizzato nel dipartimento di malattie infettive dell’Iss e in collaborazione con l’Apss di Trento - conclude l'Iss - ha visto una grande partecipazione con più dell’ 85% della popolazione totale dei cinque Comuni coinvolti.

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